Fabriano

Fabriano ospita la mostra Canti di Carta: 91 opere d’arte che si ricollegano a Dante

Giorgia Latini: «Questa mostra è la celebrazione dell’identità marchigiana e la valorizzazione delle eccellenze»

Carlo Bachetti Doria, Chiara Biondi e Giorgia Latini

FABRIANO – «Questa mostra è la celebrazione dell’identità marchigiana e la valorizzazione delle eccellenze, la concreta realizzazione degli obiettivi che abbiamo inserito nella legge regionale n. 4 del 2021 sul Riconoscimento di Fabriano come città della carta e della filigrana e di Ascoli Piceno e Pioraco come Città della carta». Così l’assessore alla Cultura, Giorgia Latini ha definito in sintesi il significato della mostra “Canti di Carta” – dal 19 marzo all’8 maggio alla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano – sostenuta dalla Regione Marche. «Si tratta di una ideale prosecuzione delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante – ha aggiunto l’assessore – e come è stata ideata e realizzata rappresenta non solo l’esaltazione, attraverso testi importanti e testimonianze cartacee, del Poeta così legato anche alle nostre Marche, ma anche l’esempio di come si possano davvero mettere in rete realtà culturali del nord e del sud delle Marche nel comune principio di valorizzazione del patrimonio culturale e delle eccellenze. Fabriano e Ascoli Piceno, dunque legate non solo dall’antica produzione della carta ma da uno scambio di tesori e di conoscenze». Dello stesso avviso i consiglieri regionali Chiara Biondi e Carlo Ciccioli che hanno ribadito come questa mostra «realizzi pienamente le finalità della legge regionale 4/21».

L’esposizione

La mostra accoglie in dieci sezioni, 91 opere d’arte che si ricollegano a Dante e alla Divina Commedia, provenienti principalmente dalle Civiche Collezioni del Comune di Ascoli, ma anche dal Comune di Montefiore dell’Aso, da collezionisti privati e dalla raccolta d’arte della Provincia di Ascoli Piceno. Ci sono disegni del Guercino, di Giovanna Garzoni e scritti di Cecco d’Ascoli e poi il ritratto di Dante di Adolfo de Carolis, come ha ricordato il curatore e ideatore Carlo Bachetti Doria. «Si è trattato di un lavoro faticoso, durato 7 mesi, ma che ci ha permesso di capire quanti tesori di carta ci siano ancora nelle Marche e ad Ascoli Piceno in particolare e quanto amore nei collezionisti. La ricerca, infatti, ci ha permesso di fare un inventario enorme, tra Biblioteche, Archivi e collezioni che abbiamo diviso in tre tipologie: i libri e incunaboli antichissimi; cartografia scientifica; opere d’arte con incisioni, disegni e diversi sistemi di stampa. Insomma un lungo viaggio verso Dante che con la sua Commedia ha ispirato e continua ad ispirare ancora tantissima arte e letteratura». Nonostante la sua fragilità, la carta resta ancora il supporto più solido e certo per conservare e trasmettere conoscenze. «È un’occasione molto originale e diversa per ricordare Dante e quanto patrimonio culturale a lui si sia ispirato – ha detto lo storico-critico d’arte e direttore della Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, Stefano Papetti – e quanto ne conserviamo nelle Marche, ma anche un’occasione per riflettere su come centri importanti della produzione della carta come Fabriano e Ascoli siano stati determinanti per veicolare cultura». L’esposizione non ospita solo le opere di grandi maestri dell’arte antica, ma anche di arte moderna e contemporanea, come Morandi e Licini e poi le foto di Giacomelli e i contemporanei Consorti, Cutini e Girardi.

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