Fabriano

Ordinanza sulla movida a Fabriano: oltre 400 firme per chiederne il ritiro

Pronta una mozione che il gruppo consiliare del Partito Democratico presenterà a breve. Atto con il quale, oltre alla revoca, si chiede di convocare al più presto un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per individuare le soluzioni più opportune

Le vetrine del noto locale della movida cittadina
Le vetrine del noto locale della movida cittadina

FABRIANO – Oltre 400 firme per chiedere il ritiro dell’ordinanza sulla movida firmata dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli (Leggi l’articolo). Pronta una mozione che il gruppo consiliare del Partito Democratico presenterà a breve. Atto con il quale, oltre alla revoca, si chiede di convocare al più presto un tavolo con tutti i soggetti coinvolti per individuare le soluzioni più opportune.

Non si spegne, dunque, l’attenzione sulla mozione firmata dal primo cittadino di Fabriano con la quale si vieta ai gestori dei locali di vendere alcolici e superalcolici da asporto a partire dalle 21 durante i fine settimana e si obbligano gli stessi a diventare dei veri e propri “sceriffi” nei confronti della clientela. Il segretario Democrat della sezione di Fabriano, Francesco Ducoli, ha deciso di farsi interprete di questo malessere diffuso e cercare di mediare fra i vari interessi in gioco, siano essi quelli dei gestori dei locali della movida, siano essi quelli dei residenti.

Francesco Ducoli, segretario Pd di Fabriano

«Sono convinto che l’ordinanza del Sindaco non abbia risolto alcuna problematica, inasprendo – al contrario –  lo scontro tra i residenti e i gestori dei locali, senza fornire una soluzione ragionata che, nei fatti, rimane inefficace e tuttavia colpendo in modo indiscriminato varie realtà imprenditoriali – soprattutto giovanili – senza che vi sia stata alcuna condivisione con i cittadini», scrive Ducoli.

Il diritto al decoro degli spazi pubblici e privati, alla quiete pubblica nelle ore notturne, alla decenza e al buon costume «rappresentano diritti di tutti e vanno tutelati, come anche la libertà di esercitare la propria attività economica, nei limiti delle leggi e del buon senso».

Al fine di riportare la vicenda nell’ambito del dialogo e del confronto «ho avuto il piacere di essere primo firmatario di una mozione sottoscritta, in meno di tre giorni, da più di quattrocento cittadini che, insieme ai gestori dei locali, ai rappresentanti della categoria e residenti, hanno ritenuto opportuno chiedere con forza al sindaco di revocare al più presto una ordinanza non concordata, ingiusta e inefficace che genera più problemi di quelli che vorrebbe tentare di risolvere».

I firmatari richiedono altresì che la questione venga affrontata al più presto attraverso «un tavolo di dialogo tra amministrazione, residenti e commercianti, al fine di trovare soluzioni efficaci e condivise nel rispetto degli interessi di tutti. Torniamo alla ragionevolezza: l’incapacità di realizzare politiche di tutela e controllo dell’ordine pubblico e del buon costume da parte dell’Amministrazione non può ricadere in capo ai soli gestori dei locali, in quanto è il Sindaco che deve assumersi la responsabilità di trovare soluzioni ragionevoli in grado di tutelare tutti gli interessi in gioco, senza colpi di mano e prese di posizione arbitrarie. Non è questo il modo con cui un Sindaco dovrebbe governare la città: sono necessari confronto e partecipazione, evitando assurde decisioni prese dall’alto senza ascoltare la cittadinanza».

 

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