Fabriano

Si torna al lavoro a Fabriano, tranne che alla JP Industries: produzione ancora rinviata

Per l'azienda di Giovanni Porcarelli i nodi al pettine sono molteplici e la crisi di Governo certamente non aiuta. Il rischio di una nuova ecatombe occupazionale sembra essere dietro l’angolo visto che a fine anno scade l'ennesimo anno di cassa integrazione

FABRIANO – Si torna ufficialmente a lavorare nel distretto industriale di Fabriano. A eccezione, ovviamente, che della JP Industries dove, non si lavora da molti mesi con continuità, e le ferie forzate proseguiranno fino a settembre, ma forse anche di più. I nodi al pettine sono molteplici e la crisi di Governo certamente non aiuta. Il rischio di una nuova ecatombe occupazionale sembra essere dietro l’angolo visto che a fine anno scade l’ennesimo anno di cassa integrazione.

I “big” del territorio, con un calendario diverso, hanno effettuato la pausa agostana. E da oggi, 26 agosto, i cancelli delle fabbriche si riaprono per tutti gli operai. Alcuni erano già rientrati a metà della scorsa settimana, ma diciamo che a pieno regime si torna a produrre da oggi in Elica, Faber, Ariston, Whirlpool. Restano, tuttavia, irrisolti alcuni nodi, fra cui quello di JP Industries, per la quale è stato richiesto il concordato in bianco. In merito a questa problematica, mostra seria preoccupazione la Fiom, secondo la quale «non solo è indispensabile individuare prima possibile le forme di sostegno da mettere in campo (la cassa scadrà a fine anno, ma deve ancora essere avviato il periodo relativo al concordato in bianco), coinvolgendo i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, ma è anche necessario istituire un tavolo di crisi regionale permanente, in cui la vertenza JP Industries e l’intero comparto dell’elettrodomestico costituiscano uno dei focus principali, vista la valenza sociale, industriale e politica che rappresentano», ha ribadito a più riprese il segretario provinciale della Fiom Pierpaolo Pullini, responsabile della zona di Fabriano.

«La necessità di prevedere, fin dai primi di settembre, un incontro con le organizzazioni sindacali per verificare che le promesse vengano mantenute, a partire dalla produzione, senza la quale diventerebbe estremamente difficile per l’azienda sostenersi. Produzione che, per altro, sarebbe dovuta ripartire già tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, ma che invece sembra sia destinata a slittare almeno di un mese», ha concluso. La speranza, a questo punto, è che quanto meno per settembre si possano chiarire tutti gli aspetti fondamentali sul tappeto, al fine di consentire alla JP Industries dell’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli di cominciare a produrre con continuità, ovviamente nell’ambito del nuovo quadro definito dalla procedura concorsuale.

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