Fabriano

Fallimento Tecnowind, i lavoratori optano per il male minore: sarà licenziamento collettivo

L'azienda non era in grado di soddisfare i creditori, il giudice ha chiesto integrazioni che non sono state ritenute sufficienti ed ha optato per il fallimento. Tanto più che non vi erano offerte vincolanti per l’acquisizione da parte di un altro soggetto. E questo ha determinato anche la non concessione dell’esercizio provvisorio

L'assemblea dei lavoratori Tecnowind di oggi pomeriggio

FABRIANO – L’attuale proprietà-gestione della Tecnowind non era in grado di soddisfare i creditori, il giudice ha chiesto integrazioni, l’azienda le ha fornite, ma il giudice non le ha ritenute sufficienti ed ha optato per il fallimento. Tanto più che non vi erano offerte vincolanti per l’acquisizione da parte di un altro soggetto. E questo ha determinato anche la non concessione dell’esercizio provvisorio.

Sono queste le motivazioni che hanno spinto il Tribunale, sezione fallimentare, di Ancona a decidere per il fallimento dell’azienda fabrianese che era attiva nel comparto delle cappe e dei piani cottura. E ora i lavoratori hanno dato mandato alle parti sociali di procedere al licenziamento collettivo nel più breve tempo possibile. In modo tale da ridurre i tempi e permettere ai 247 lavoratori di accedere alla Naspi, che per 24 mesi garantirà loro un minimo di sostegno economico.

Anche in questo secondo tempo dell’assemblea dei lavoratori Tecnowind, svoltasi a partire dalle 16:30 di oggi pomeriggio, 20 febbraio, nella sala consiliare di Palazzo del Podestà, il clima si è mantenuto comprensibilmente caldo. La discussione è stata lunga e articolata. I rappresentanti dei sindacati hanno incontrato in Ancona il curatore fallimentare, Simona Romagnoli. «L’azienda è chiusa ufficialmente dal 19 febbraio e i lavoratori sospesi. Quest’ultimi potranno recuperare gli effetti personali dopo aver presentato una richiesta al giudice che deve autorizzare. Questo perché nell’azienda non potrà entrare nessuno senza autorizzazione.  Le aziende in Romania e Cina potranno continuare a lavorare, in quanto sono delle partecipate: la Tecnowind possiede quote delle stesse, ossia una parte di proprietà».

I prossimi passi spetteranno al curatore fallimentare. «Si procederà all’inventario e alla costituzione di una massa creditizia per stabilire i beni della Tecnowind al 19 febbraio. Questo serve per tutelare tutti i creditori, in modo particolare i lavoratori che sono creditori privilegiati. Per questo vi arriverà a casa una raccomandata, da parte del curatore fallimentare, con la quale sarete informati del vostro credito esatto vantato. Si aprirà la nuova procedura di mobilità per tutti i lavoratori. A questo punto, saremo convocati per la trattativa che, per Legge, dura al massimo 75 giorni. Poiché, però, voi ci avete dato mandato unanime per procedere alla richiesta di licenziamento collettivo, i tempi si accorgeranno sensibilmente per poter, così, procedere alla richiesta della Naspi».

I rappresentanti sindacali

Infine, un ultimo importante adempimento sarà quello da dover espletare 30 giorni prima dell’udienza fissata per l’8 maggio, cioè entro il 6 aprile: presentare tutta la documentazione per potersi insinuare al passivo, vale a dire richiesta dei crediti vantati nei confronti della Tecnowind.

«A breve, il curatore fallimentare si attiverà per la pubblicazione del bando per raccogliere manifestazioni di interesse per offerte vincolanti di tutti coloro che possano essere interessati ad acquisire il perimetro aziendale della Tecnowind», hanno concluso i sindacati.

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