Fabriano

Fabriano: commozione mista a incredulità per la prematura scomparsa di Tonino Luzzi

Le forze dell’ordine non sono riuscite a trattenere le lacrime. Tonino Luzzi, per tutti, è stato un signore, il poliziotto della porta accanto. L’ultima festa questa estate per il pensionamento

Tonino Luzzi

FABRIANO – Commozione mista a incredulità per la prematura scomparsa di Tonino Luzzi, da poco in pensione dopo aver servito lo Stato e la città di Fabriano, come responsabile della Polizia Stradale, in un incidente nella zona di Sarnano. Le forze dell’ordine ieri non sono riuscite a trattenere le lacrime. Tonino Luzzi, per tutti, è stato un signore, il poliziotto della porta accanto. L’ultima festa questa estate per il pensionamento.

I ricordi

Il Commissariato di Fabriano ricorda «la sinergia con cui polizia e Polstrada ha lavorato insieme», i carabinieri «la bontà d’animo», la polizia locale «il grande amore per il suo lavoro». Luzzi è stato comandante dal 2013 al pensionamento avvenuto il 30 giugno di quest’anno. Dal 1995 era stato promosso ispettore, fino a ricoprire, per 9 anni, il ruolo di responsabile della Polstrada di Fabriano. Nel suo periodo tante le emergenze affrontate: il terremoto del 2016, con il trasferimento degli uffici della Stradale da via Brodolini a Campo dell’Olmo; poi tutta l’odissea relativa alla SS 76 con i lavori infiniti di raddoppio tra Fabriano e Serra San Quirico; la chiusura, della Sp 16 Berbentina. Sposato, Tonino ha una figlia, un fratello e un cane che tanto amava. La sera lo si incontrava sempre a spasso per le vie del centro di Fabriano in compagnia anche del suo amico a quattro zampe. Aveva frequentato l’istituto Morea di Fabriano, era originario di Sassoferrato, trasferito, una volta sposato, nella città della carta. Cordoglio è stato espresso dal sindaco, Daniela Ghergo, che esprime «vicinanza alla famiglia e alle forze dell’ordine per la scomparsa di un professionista serio e apprezzato da tutti». L’ex sindaco Gabriele Santarelli dichiara: «Ho conosciuto Tonino come una persona che amava il suo lavoro dove non si limitava a fare il suo dovere, ma si preoccupava anche per le condizioni di lavoro dei colleghi. Allo stesso modo amava le sue due città, Fabriano e Sassoferrato, e metteva passione in tutto quello che faceva. Era una persona sulla quale si poteva sempre contare, molto diretto e senza tanti fronzoli. La sua prematura scomparsa mi rattrista molto». 

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