Fabriano

Bilancio: il sindaco si presenta con la squadra e annuncia che non ci sarà nessun dietrofront

Una questione solo formale e un uso strumentale della politica. È secca la replica del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, rispetto a quanto dichiarato dalle opposizioni consiliari in materia di bilancio

Da sinistra a destra: Ilaria Venanzoni, Francesco Bolzonetti, Gabriele Santarelli, Ioselito Arcioni e Barbara Pagnoncelli

FABRIANO – Una questione solo formale e un uso strumentale della politica. È secca la replica del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, rispetto a quanto dichiarato dalle opposizioni consiliari in materia di bilancio. Vale a dire il fatto che una parte della documentazione non sia stata messa a disposizione dei consiglieri comunali in tempo utile rispetto alla convocazione della seduta ad hoc del Consiglio comunale, secondo quanto prescrive la normativa vigente e il regolamento comunale.

Quasi a voler plasticamente smentire l’accusa rivoltagli dalle opposizioni di voler ricoprire tutti i ruoli di maggioranza, il primo cittadino di Fabriano si è presentato in conferenza stampa con oltre la metà della sua Giunta, vale a dire il vicesindaco Ioselito Arcioni, e gli assessori Barbara Pagnoncelli, Ilaria Venanzoni e Francesco Bolzonetti. Una testimonianza visiva di squadra.

«Avevamo convocato per il 20 marzo il consiglio comunale per l’approvazione del Bilancio di previsione. Quindi è stata posticipata al 28, perché gli uffici si sono accorti che due documenti – piano alienazioni e piano triennale – non avevano ricevuto ancora il parere dei Revisori dei conti. Ma il 27 febbraio, quest’ultimi si erano comunque già pronunciati, anche su questi due documenti. La Giunta li aveva già discussi in Giunta e quindi messi a disposizione dei consiglieri, senza l’atto consiliare, depositato l’8 marzo. Voglio evidenziare – dichiara il sindaco Santarelli – che i Revisori dei conti hanno depositato il parere il 13 marzo, ma richiamando in toto quanto già scritto nel loro parere datato 27 febbraio. L’atto consiliare è stato, quindi, messo a disposizione l’8 marzo, quindi i tempi ci sono».

Nonostante ciò, «supponendo una manovra politica strumentale, ci siamo confrontati con diversi segretari comunali e tutti ci hanno detto che potevamo procedere. La verità è che, a termini scaduti, sono stati presentati una manciata di emendamenti proposti da Fabriano Progressista e Associazione Fabriano Progressista. Dagli altri nulla. Sono state convocate due commissioni consiliare, nella prima il Pd assente, nella seconda ha partecipato per poco tempo. Questa è l’attenzione che si dice di voler mostrare. Lo stesso dicasi per il contributo di autonoma sistemazione: forse dovrebbero ricordarsi che io ho detto che per colpa della loro richiesta di slittamento dal 20 al 28, ci sarebbero stati ritardi per l’erogazione dell’autonoma sistemazione. Nel bilancio 2018 triennale, approvato dalla precedente Giunta, non sono stati previsti fondi, quindi non possiamo agire. Nel passato, come opposizione spesso ci è stato chiesto di poter accorciare i tempi, mai ci siamo rifiutati di farlo».

La chiosa finale del sindaco di Fabriano è al veleno. «Hanno dichiarato di abbandonare l’aula qualora non si decida di slittare al 3 aprile? Pazienza, vorrà dire che il consiglio comunale durerà un po’ di meno. È una diatriba politica, legittima, ma lascia il tempo che trova».

Anche secondo gli assessori Venanzoni, Pagnoncelli e Bolzonetti, si tratta «di un atteggiamento pretestuoso. Formale, non sostanziale. Tanto è vero che non ci sono emendamenti».

Durissimo il vicesindaco Arcioni. «Quando siamo stati opposizione non ci siamo mai sognati di mettere in difficoltà la maggioranza sulle mere questioni formali. Eppure, tante volte avremmo potuto. Il bilancio serve per realizzare progetti in favore della comunità. Chiedo a chi è incapace, di farsi vedere un po’ di più in Comune, così da poterci confrontare. Le proposte dell’opposizione vorrei proprio saperle, convocassero una conferenza stampa su questo, giusto per capire. Le nostre porte sono sempre aperte, lo sanno tutti. Partecipassero almeno alle commissioni. Invito a imparare come si fa opposizione da ciò che abbiamo fatto nel corso degli scorsi cinque anni. E proprio grazie a questo lavoro che ci troviamo ora a governare la città».

 

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