Fabriano

Associazione Marche Biotech, i progetti futuri

Promuovere la conoscenza delle biotecnologie, un’area di crescita a livello globale. Questo l’ambizioso obiettivo che si prefigge di raggiungere l’associazione che ha la sua sede all’interno di Diatech, azienda jesina, presieduta dal fabrianese Fabio Biondi

Fabio Biondi
Fabio Biondi

FABRIANO – Promuovere la conoscenza delle biotecnologie, un’area di crescita a livello globale. Questo l’ambizioso obiettivo che si prefigge di raggiungere l’associazione Marche Biotech che ha la sua sede all’interno di Diatech, azienda jesina, presieduta dal fabrianese Fabio Biondi.
«Le biotecnologie rappresentano un’area di crescita a livello globale. In ambito regionale siamo riusciti a far nascere questa Associazione con lo scopo di fare lobby, promuovere la conoscenza delle biotecnologie, associarsi con altre realtà a livello europeo», spiega Biondi.

I progetti in cantiere sono tanti. «Siamo pronti a iniziare una nuova fase, con un sito nuovo e un convegno importante in calendario per il prossimo autunno. Cerchiamo di fare proselitismo perché si tratta di un settore che può dare molto all’Italia sia in termini economici, che di divulgazione culturale e scientifica», rimarca Fabio Biondi.

L’associazione Marche Biotech, nata nel 2012, si propone di riunire le aziende marchigiane attive nel settore delle biotecnologie. L’Associazione, il cui Presidente è il Professor Mauro Magnani, Prorettore dell’università di Urbino e Vice Presidente Fabio Biondi, presidente del Gruppo Diatech, ha deliberato le attività del 2018 che saranno caratterizzate dal desiderio di diffondere e promuovere la conoscenza sulle biotecnologie, disciplina in grande espansione e sempre più protagonista nel migliorare la qualità della vita, con le scuole e con le associazioni di categoria grazie a un programma di incontri. Inoltre Marche Biotech lavorerà per mettersi in rete con società analoghe nel resto di Europa. È previsto per l’autunno, infatti, un evento internazionale per promuovere le tematiche attinenti le biotecnologie.

«Si tratta di una svolta per l’Associazione, dopo qualche tempo di stasi. Siamo certi che si tratti di una strada che potrà portare importanti risvolti sia a livello culturale che economico. Per questo motivo – conclude il vicepresidente di Marche Biotech – ci stiamo impegnando molto per conseguire gli obiettivi che ci siamo prefissati».

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