Fabriano

Fallimento Antonio Merloni, nuova tornata d’asta di immobili

Sono quattro le strutture, tra le quali la più pregiata è il piccolo stabilimento Marcantonio di Fabriano, utilizzato come magazzino. Offerte vincolanti entro il 5 dicembre

FABRIANO – All’asta altri beni immobili appartenenti ad Antonio Merloni. Fra questi lo stabilimento Marcantonio di Fabriano con un valore a base d’asta superiore al milione di euro.

A seguito del fallimento dell’azienda, i commissari straordinari nominati dal ministero dello Sviluppo economico nel 2008/2009, Massimo Confortini, Silvano Montaldo e Antonio Rizzi, proseguono nella loro attività di cessione dei beni immobili dell’imprenditore fabrianese Antonio Merloni, che aveva dato vita a un gruppo capace di arrivare a essere il contoterzista più grande d’Europa nella produzione di elettrodomestici, il cosiddetto “bianco”.

Dopo il core business rappresentato dagli stabilimenti di Fabriano, Santa Maria e Maragone, e da quello umbro di Gaifana, acquistati dall’imprenditore cerretese, Giovanni Porcarelli, che ha dato vita alla JP Industries, si prosegue con altri beni immobili messi all’asta.

Il pezzo più pregiato di questa tornata è certamente rappresentato dal piccolo stabilimento Marcantonio di Fabriano, dove negli anni d’oro della Antonio Merloni non vi si faceva produzione, ma aveva funzione di magazzino. Il prezzo base dell’asta è stato fissato a 1.024.000 euro. Si prosegue, con un appartamento civile in via G.B. Miliani, sempre a Fabriano, con valore fissato per l’asta a 121.600 euro.

Gli ultimi due beni sono in Umbria, esattamente nel comune di Nocera, località Piani di Gaifana. Il primo è rappresentato da un terreno industriale con prezzo base d’asta fissato in 75.520 euro. Il secondo con un appezzamento di terreno con prezzo base d’asta fissato a 14.080 euro.

Gli interessati possono consultare tutta la documentazione e presentare l’offerta vincolante entro il 5 dicembre prossimo. «Ogni definitiva determinazione in ordine alla vendita è in ogni caso soggetta al potere autorizzativo del ministero dello Sviluppo economico, previo pare del comitato di Sorveglianza», fanno sapere i tre commissari.

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