Fabriano

Elica (e non solo), contro le delocalizzazioni sciopero e manifestazione a Fabriano

Alla mobilitazione parteciperanno le aziende del settore del bianco e del comparto dell’elettrodomestico, compreso l’indotto. La protesta prenderà avvio davanti alla Indelfab per proseguire in via Casoli

Lo stabilimento della JP Industries
Lo stabilimento della JP Industries

FABRIANO – Tre ore di sciopero di tutto il comparto degli elettrodomestici, una manifestazione che partirà nel luogo simbolo del declino industriale di Fabriano: la ex Antonio Merloni, oggi Indelfab: «Per dire basta alle delocalizzazioni. Non chiudete Fabriano», l’accorato appello a firma congiunta di Fim-Fiom-Uilm.

L’annuncio del piano strategico 2021-2023 di Elica, multinazionale di Fabriano leader nel settore delle cappe aspiranti, sta facendo da detonatore per una nuova ondata di proteste. Il Piano prevede 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.

«Questo è l’ennesimo problema per tutto il territorio perché la ricaduta occupazionale sarebbe devastante, considerando anche l’indotto, e costituisce un ulteriore avanzamento dei processi di desertificazione industriale e impoverimento del territorio. C’è bisogno di un cambio di rotta per costruire invece un futuro dove l’area del fabrianese torni a essere un punto di riferimento per l’industria di tutto il Paese. Le capacità e le competenze, la nostra storia industriale, devono essere il volàno per la ripartenza, ma affinché ciò avvenga è necessario fare scelte coraggiose a cominciare dalle multinazionali che ci lavorano, passando per le Istituzioni tutte», evidenziano le parti sociali.

Per questo, le segreterie territoriali di Fim-Fiom-Uilm hanno deciso di organizzare una giornata di mobilitazione per martedì 11 maggio, coinvolgendo tutto il territorio di Fabriano «contro le delocalizzazioni che stanno massacrando il nostro tessuto industriale e per chiedere al Governo e a tutte le Istituzioni di attivarsi con grande urgenza». Tre ore di sciopero dalle 9:30 alle 12:30 (per i turni di mattina e centrale, fine orario per gli altri turni) delle aziende del settore del bianco e del comparto dell’elettrodomestico, compreso l’indotto. Ci sarà anche una manifestazione, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, con concentramento in via Dante alle 10 davanti alla sede della Indelfab – ex JP Industries e ancora ex Antonio Merloni – «dove è iniziato il declino», evidenziano i sindacati. Manifestazione che raggiungerà la sede di Elica, in via Ermanno Casoli, «che rischia di sancire la fine di una storia che noi difenderemo con tutta la nostra forza», concludono i rappresentanti delle Segreterie territoriali di Fim-Fiom-Uilm.

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