Fabriano

Fabriano, Elica: forte impatto della pandemia da Covid-19 nella semestrale

Negativi i principali indicatori, anche se a partire da maggio, si intravvede una ripresa. Dalla multinazionale si rassicura sulla tenuta dei conti a fine anno

Sede uffici di Elica a Fabriano

FABRIANO – Il Covid-19 impatta fortemente nella semestrale di Elica, multinazionale di Fabriano e leader nel settore delle cappe aspiranti. Negativi i principali indicatori, anche se a partire da maggio si intravvede una ripresa. Questa mattina, 30 luglio, il CdA riunitosi a Milano ha approvato i risultati consolidati del primo semestre 2020. La pandemia si è fatta sentire.

Infatti, a causa della progressiva riduzione dei volumi di vendita registrata a partire dal mese di marzo per effetto del Covid-19 e del conseguente lockdown, la multinazionale di Fabriano ha realizzato ricavi consolidati pari a 184,2 milioni di euro, -22,8% rispetto allo stesso periodo del 2019 a causa della riduzione della domanda mondiale del segmento cappe stimata a -16,9% nel primo semestre 2020. Il trend negativo ha impattato tutti i mercati: Asia – 19,9%, Emea -12,6%, Americhe -17,4%.

Scendono le vendite a marchi propri, -19,8% rispetto al primo semestre 2019, determinata in particolare dal calo nel mese di aprile, mentre una rapida ripresa si è registrata a maggio e giugno. Il prodotto Nicola Tesla ha raggiunto l’8% del fatturato totale nel primo semestre di quest’anno. I ricavi OEM hanno registrato una riduzione del -30,8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente che ha riguardato tutti i mercati di riferimento ed è stata determinata in maniera significativa dalla chiusura dello stabilimento messicano per quasi due mesi.
Il segmento Motori, che rappresenta il 15% del fatturato totale, è stato penalizzato da un rallentamento della domanda a partire dal mese di marzo, che ha determinato, al 30 giugno scorso, una riduzione del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Ebitda normalizzato è pari a 12,2 milioni di euro in calo del -42,4%, mentre l’Ebit normalizzato è sostanzialmente a break-even. Il Risultato Netto di Pertinenza del Gruppo è negativo per 4,8 milioni di euro rispetto a 1,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2019. La Posizione Finanziaria netta al 30 giugno è pari a -74,7 milioni di euro, rispetto ai -62,7 milioni di euro del 30 giugno 2019, principalmente attribuibile al negativo impatto sul capitale circolante dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.

«L’emergenza legata al Covid-19 ha mutato radicalmente lo scenario macroeconomico mondiale e il Gruppo ha visto gli impatti più significativi nel secondo trimestre dell’anno – ha commentato Mauro Sacchetto, Amministratore Delegato di Elica -. Il nostro modello di business sta comunque mostrando una significativa resilienza agli effetti della pandemia. Oltre al focus sulla sicurezza dei nostri collaboratori e alla vicinanza alle mutate esigenze dei nostri clienti, abbiamo fatto un ottimo lavoro di contenimento costi compensando parzialmente l’effetto negativo sui volumi e mantenendo il risultato operativo leggermente positivo. La riduzione del capex di circa il 50% e il nuovo finanziamento da 100 milioni di euro rappresentano un ulteriore segnale di rapidità di esecuzione e focus sulla tutela della stabilità finanziaria del Gruppo».
E ancora: «Ci aspettiamo una solida ripresa nel terzo trimestre in tutti i segmenti di business e prevediamo una chiusura del 2020 in linea con le aspettative di mercato. Infine, mi preme sottolineare che, nonostante il contenimento degli investimenti, i nostri progetti strategici procedono in linea con le aspettative a supporto degli obiettivi di medio lungo termine di crescita, miglioramento dei margini e generazione di cassa».

Elica dalla prima settimana del marzo scorso ha operato in smart working per tutti i dipendenti degli uffici dislocati a livello globale, riprendendo progressivamente, ove possibile, una parte di lavoro impiegatizio in presenza. Dal 23 aprile sono state riaperte, in modalità graduale, le fabbriche nelle Marche – di Mergo e Cerreto – per le quali era stata disposta la chiusura a partire dal 24 marzo, a seguito delle restrizioni imposte dal Governo con il DPCM del 22 marzo scorso. Lo stabilimento di Castelfidardo (divisione Motori) invece, rientrando nei codici Ateco autorizzati a proseguire la propria attività, non è stato sottoposto a chiusura. Dal 19 aprile è tornato operativo lo stabilimento in Polonia, dal 1 giugno lo stabilimento in Messico, mentre dal 18 maggio è attivo lo stabilimento in India.

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