Fabriano

Elia Rossi, lo “Speedy Gonzales” del parquet

Quattro chiacchiere con il play "tascabile" che sta cercando di rilanciare l'Halley Matelica in serie C: «se gli altri sono più grossi, per batterli devo essere più veloce di loro»

Elia Rossi in maglia Halley Matelica si infila tra gli avversari (foto Vigor Basket Matelica)

FABRIANO – Che Elia Rossi fosse un giocatore di talento lo si era capito fin da piccolissimo, quando, nonostante la statura mingherlina, nelle categorie giovanili faceva girare la testa agli avversari di mezze Marche con il pallone da basket in mano. Classe 1995, il play fabrianese anche da senior ha continuato così, fino ad oggi che gioca in serie C nella Halley Matelica. Quel metro e settanta scarso di altezza, per lui, non è stato mai un deficit, ma anzi una risorsa. «Se gli altri sono più grossi, allora per batterli devo essere più veloce di loro», sentenzia Elia, che ha sempre fatto della tecnica e della rapidità il suo marchio di fabbrica, conditi da un pizzico di furbizia.

Elia Rossi in azione: quest’anno ha un “high” di 27 punti in una singola partita (foto di Martina Lippera)

«Ho iniziato a giocare a basket da piccolissimo, avrò avuto sì e no cinque anni – racconta Elia – mi portavano a vedere le partite e mi piacevano un sacco alcuni americani del Fabriano Basket, in particolare Drew Nicholas e Chris Thomas, che cercavo di imitare. Durante il settore giovanile, con la Basket School Fabriano abbiamo vinto il campionato regionale Under 15 nel 2009/10 allenati da Lorenzo Cecchini, un tecnico che ha avuto un ruolo importante per me (vedremo in seguito il motivo, nda), in squadra c’era anche Riccardo Bartolozzi, che ora gioca in serie B a Bisceglie. L’anno dopo ho fatto un anno di Under 17 all’Aurora Jesi, per poi tornare a Fabriano e giocare, oltre che nel settore giovanile, anche alcune partite con la Spider di coach Giordani in B1».
Durante l’estate 2012, però, la formazione maggiore fabrianese entra in crisi, rinuncia alla B1 e si auto declassa di due categorie, andando a partecipare al campionato di serie C1, che in quel periodo si chiama Dnc. Viene allestita una squadra di giovani affidata a coach Cecchini.

«Per me, a nemmeno 18 anni, era la prima esperienza al di fuori del settore giovanile, come per quasi tutti gli altri componenti della rosa – ricorda Elia – eravamo una squadra giovanissima, talvolta non arrivavamo a dieci ad allenarci perché qualcuno il giorno dopo aveva magari il compito in classe… E giocavamo contro squadre che erano composte da semi professionisti. Arrivò una salvezza miracolosa all’ultima giornata vincendo a Bertinoro. Lo ricordo come un anno difficile, ma in cui ho sentito la fiducia della società e dell’allenatore, un’esperienza che mi ha lasciato il segno e mi ha fatto rapidamente crescere».

L’anno dopo la Spider rinuncia anche al campionato di serie C1 e per Elia è tempo di prendere la valigia, destinazione Tolentino, ancora insieme a coach Cecchini. «Posso dire che Lorenzo sia stato un po’ il mio mentore – rivela Elia – Mi ha allenato fin da piccolo, sapeva quello che gli potevo dare e ha avuto il coraggio di lanciarmi ancora una volta». A Tolentino, i due restano per tre stagioni, contribuendo a segnare uno splendido periodo per la società biancorossa.

«E’ stato un triennio davvero speciale, un’esperienza molto positiva, in una società famigliare e ben radicata – prosegue Elia – nel 2013/14 abbiamo vinto il campionato e siamo saliti in C1 e nel 2014/15 ci siamo piazzati a metà classifica nella categoria superiore. Poi tutte le società sono confluite nella serie C unica e nel campionato scorso 2015/16 abbiamo collezionato il record di 25 vittorie di fila, arrivando però stanchi alla fase nazionale per la promozione in serie B, quando ci siamo dovuti inchinare di fronte a squadre onestamente più attrezzate come Siena e Perugia. Nel corso dei tre anni a Tolentino ho preso ulteriormente consapevolezza dei miei mezzi, da cambio sono diventato titolare alla seconda stagione, fino ad arrivare a segnare 11 punti di media l’anno scorso».

Durante l’estate 2016, per Elia Rossi si concretizza il passaggio alla Halley Matelica, sempre in serie C. «Sono stato stimolato dalla passione che c’è a Matelica per il basket – commenta – Una piazza in cui c’è interesse, seguito e pubblico affezionato». L’avvio di stagione è fulminante, con l’exploit alla prima giornata proprio a Fabriano contro la Janus. «Siamo partiti benissimo – prosegue Elia – dopo il successo a Fabriano, abbiamo perso di poco contro la capolista Civitanova e abbiamo vinto ad Ancona». Poi, però, per l’Halley è arrivato un periodo di black-out tra infortuni, terremoto, cambio dell’allenatore, avvicendamento di giocatori… che l’hanno fatta precipitare nelle zone basse della graduatoria.

«Ci sono state diverse vicissitudini, ma credo che ora, con l’attuale assetto e l’ultimo inserimento di Trastulli e Peraica, siamo in grado di riprenderci – dice Rossi – dobbiamo migliorare soprattutto in difesa, io sono fiducioso nel fatto che possiamo risalire la china. L’obiettivo primario è raggiungere il nono posto, cioè la salvezza diretta. Da parte mia cercherò di dare il massimo, sto stringendo i denti per una infiammazione al ginocchio che mi perseguita da Natale, ma faccio di tutto per essere sul parquet e fornire il mio contributo in questo momento decisivo della stagione per l’Halley Materica».

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