Fabriano

Quadrilatero, slitta la ripresa dei lavori. Le aziende chiedono un incontro al premier Conte

Il coordinamento Imprese creditrici di Astaldi Umbria e Marche ha inviato formale richiesta per una tavola rotonda con il Presidente del Consiglio e con i Ministri Di Maio e Toninelli. Obiettivo: sbloccare la situazione legata del cantiere che prevede il raddoppio della SS. 76 e il completamento della Pedemontana delle Marche da Fabriano a Muccia

I cantieri del progetto Quadrilatero

FABRIANO – Il coordinamento Imprese creditrici di Astaldi Umbria e Marche ha inviato formale richiesta di incontro al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai Ministri Danilo Toninelli e Luigi Di Maio per sbloccare la situazione legata al progetto Quadrilatero, che prevede il raddoppio della SS. 76 e il completamento della Pedemontana delle Marche, da Fabriano a Muccia.

Le imprese chiedono misure straordinarie per affrontare il nodo legato ai debiti contratti da Astaldi nei confronti delle ditte per un valore di circa 40 milioni di euro.

«La possibilità di avere l’opera ultimata passa esclusivamente attraverso una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti di questa intricata vicenda: l’Anas, la Quadrilatero, il Governo, le Regioni, l’Astaldi e le imprese creditrici. È semplicemente inammissibile che gli unici a pagare le conseguenze dell’ennesima difficoltà di un contraente generale siano le imprese ed i lavoratori che si sono impegnati nella realizzazione dell’opera».

I rappresentanti del coordinamento hanno anche incontrato alcuni parlamentari marchigiani: Patrizia Terzoni (M5S), Tullio Patassini (Lega) e Francesco Acquaroli (FdI). «Un incontro positivo e costruttivo durante il quale è emersa la volontà dei parlamentari di dar vita ad un coordinamento tra senatori e deputati delle Marche e dell’Umbria e di richiedere la costituzione di un tavolo di confronto a livello governativo sia politico che tecnico, in modo tale da impegnarsi affinché questo territorio martoriato non sia ulteriormente penalizzato. Non solo la Perugia-Ancona con i lavori fermi, ma tutta la ricostruzione delle principali infrastrutture viarie colpite dal terremoto da più di due anni è ancora solo una buona intenzione e adesso si aggiunge la chiusura della E 45».

Dunque, c’è una volontà comune per individuare le necessarie soluzioni: pagare i crediti pregressi vantati dalle imprese, definire regole nuove capaci di garantire davvero le imprese impegnate nei lavori, facilitare l’accesso al credito per superare questa fase difficile.

In merito, infine, alla ripresa dei lavori dei cantieri Quadrilatero, annunciati prima entro marzo e ora per aprile, caustica la risposta del coordinamento. «Non è certo il primo annuncio di ripresa dei lavori. Due sono le cose certe: conoscono il calendario e fanno di tutto per non imboccare l’unica “strada” seria e utile. Cioè assumersi le proprie responsabilità e sedersi a un tavolo di confronto, così come chiesto anche dalle Regioni Marche ed Umbria, insieme al Governo ed ai creditori della Astaldi, che sono gli unici che hanno già lavorato e sono in grado di riprendere immediatamente i lavori, ed in pochi mesi ultimare l’infrastruttura».

 

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