Fabriano

Export distretti Marche: tutti in calo, tiene solo il Cartario di Fabriano

Continua il trend negativo relativamente al secondo trimestre 2019: - 8,8%. Questo quanto emerge dal Monitor dei Distretti industriali delle Marche, curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo

MARCHE – Export dei nove distretti marchigiani, i risultati non sono incoraggianti. Continua, infatti, il trend negativo relativamente al secondo trimestre 2019: – 8,8%. Solo il settore Cartario di Fabriano riesce a conservare un dato positivo al termine del primo semestre dell’anno. I buoni risultati verso Cina, Indonesia, Stati Uniti e Giappone non compensano l’arretramento complessivo sia sui mercati maturi che su quelli emergenti. Questo quanto emerge dal Monitor dei Distretti industriali delle Marche, curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Un momento negativo che, per via della variazione del secondo trimestre dell’anno, determinata un aggregato del primo semestre 2019 che complessivamente si è chiuso con un calo del -6,1%. Un risultato peggiore rispetto sia al totale dei Distretti industriali italiani +3%, sia al manifatturiero regionale, +1,7%, che cresce grazie alla cantieristica.

Nessun Distretto registra risultati positivi e solo uno riesce a mantenersi positivo nel dato complessivo del primo semestre 2019: il Cartario di Fabriano, rispettivamente –2,1% e +5,8% al 30 giugno scorso. Per il resto, un de profundis: Calzature di Fermo -8,8 la variazione tendenziale, penalizzato dal calo subìto in Russia, Germania e Francia; Pelletteria di Tolentino -8,5%; la Jeans valley del Montefeltro -24,4% e l’Abbigliamento -13,1%; Cucine di Pesaro -11%; Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano -3,1%; Macchine utensili e per il legno di Pesaro -15,1%; Strumenti musicali di Castelfidardo -0,4%.

«Anche da quest’ultima rilevazione si evince il perdurare del trend evidenziatosi già da diversi trimestri. Pur con casi specifici di eccellenza nel complesso anche le aziende marchigiane non sono immuni dalle tensioni commerciali internazionali, come nel caso emblematico del mercato russo», spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo.

«Quel che è certo è che l’export è un asset irrinunciabile per le nostre imprese, per questo il nostro Gruppo è in prima linea nel sostenerle anche su questo fronte. Nei primi sei mesi del 2019 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese delle Marche 185 milioni di nuovo credito. Allo scorso aprile, in regione, avevamo aderito al nostro Programma Filiere, che consente appunto alle piccole imprese di ottenere un migliore e più conveniente accesso al credito, 15 aziende capofila con circa 1.800 dipendenti, 350 imprese fornitrici e un giro d’affari complessivo di 1,7 miliardi di euro».

Il trend sfavorevole è determinato sia dai mercati emergenti -10,9%, sia dai mercati maturi -7,3%. In evidenza i cali registrati in Russia -21%, in Turchia, in Oman e in Algeria, non compensati dalla buona crescita in Cina e in Indonesia. Nei mercati maturi si è registrata una riduzione dei valori esportati in Svizzera e in Francia, non compensati dai progressi sviluppati negli Stati Uniti e in Giappone.

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