Fabriano

Meno infortuni, sostenibilità e parità di genere: ecco le prossime sfide del Gruppo Fedrigoni

Diversi gli impegni entro il 2030 illustrati nel bilancio di sostenibilità del Gruppo veneto che ha diversi stabilimenti nelle Marche: a Fabriano, Pioraco, Castelraimondo e Sassoferrato

Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano
Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano del Gruppo Fedrigoni

FABRIANO – Le prossime sfide saranno dedicate alla sostenibilità e non solo. Questi gli obiettivi da parte del Gruppo Fedrigoni che ha stabilimenti nelle Marche: Fabriano, Pioraco, Castelraimondo e Sassoferrato. Nel Bilancio di sostenibilità il Gruppo veneto si è infatti impegnato a ridurre, entro il 2030, «del 67% gli infortuni sul lavoro, già diminuiti del 40% nell’ultimo triennio, grazie a una precisa politica sulla prevenzione che poggia anche sulla responsabilizzazione di ogni dipendente (attraverso l’invito a segnalare potenziali rischi e mancati infortuni) al fine di tutelare la salute e la sicurezza propria e dei colleghi». E ancora: le donne in posizione manageriale arriveranno al 30% dall’attuale 20% (+50%); l’acqua utilizzata nei processi di lavorazione, già dimezzata negli ultimi 16 anni, verrà restituita al 95% ai fiumi, come sempre depurata e alla giusta temperatura; saranno mano a mano azzerati i rifiuti industriali conferiti in discarica in quanto verranno totalmente riciclati per altri usi; le emissioni di CO2 in atmosfera caleranno del 30% e il 95% dei fornitori dovrà essere qualificato anche su parametri ESG, impatto ambientale (E), il rispetto dei valori sociali (S) e gli aspetti di buona gestione.

Gruppo Fedrigoni e sostenibilità

Anche l’offerta di prodotti sarà sempre più eco-compatibile e improntata all’economia circolare. «I volumi di soluzioni con caratteristiche avanzate di sostenibilità raddoppieranno, passando dal 20% al 40% nel mondo Paper (dove già ora vengono utilizzate solo cellulose provenienti da foreste certificate FSC e tutti i prodotti sono riciclabili) e dal 35% al 70% in quello Self-Adhesives. Fedrigoni, tra i fondatori di CELAB, il consorzio internazionale nato per garantire la circolarità dei prodotti autoadesivi, vuole infatti arrivare nel 2025 al 75% di riciclo e riutilizzo dei liner (il supporto staccabile) e all’uso sempre più massiccio di adesivi e colle performanti ma facilmente solvibili in acqua».

Nel mondo carta, invece, l’obiettivo è proporre soluzioni realmente alternative alla plastica quanto a robustezza, idrorepellenza e igiene, ma realizzate con materia prima rinnovabile e totalmente riciclabile, usando – ove possibile e realmente sostenibile – fibre alternative alla cellulosa o di recupero. «Le applicazioni sono moltissime e alcune già realtà concreta: dagli astucci per il make-up alle carte fedeltà, dalle copertine dei libri al packaging di tutti i tipi, incluse le shopper di lusso, fino al settore il food&beverage, contraddistinto da una normativa stringente. Tra le novità in arrivo, Icelite CleanCut, la carta innovativa sviluppata in collaborazione con EasysnapÒ per la produzione di confezioni monodose di liquidi – prima in plastica e ora a base di carta – che si aprono con una mano sola, spezzando a metà la confezione poi riciclabile. E ancora, Materia Viva, la raccolta di carte con contenuto di fibra riciclata – alcune nuove accanto alle serie già presenti dal 1996 – e con fibre naturali alternative alla cellulosa», si sottolinea nel Bilancio di sostenibilità del Gruppo Fedrigoni, proprietario, tra l’altro, delle ex Cartiere Miliani di Fabriano.

I progetti

Per raggiungere gli obiettivi 2030, Fedrigoni ha messo in campo numerosi progetti concreti. «Per la pulizia dell’acqua, oltre a potenziare i sistemi che già impediscono la perdita di fibre e di additivi durante il processo di lavorazione, verranno realizzati nuovi impianti di depurazione biologica, in aggiunta a quello installato nei mesi scorsi allo stabilimento di Verona; sul fronte dei rifiuti, saranno introdotte ovunque tecnologie innovative per l’essicamento dei fanghi, principale scarto di processo nella fabbricazione della carta, in modo da ridurne il volume e renderli disponibili per il riutilizzo in altri settori come la bio-edilizia, mentre l’ammodernamento delle centrali di cogenerazione già esistenti e i nuovi impianti ad alto rendimento permetteranno di diminuire ulteriormente il rilascio di CO2 e di consumare meno, sia metano che energia elettrica. Moltissime anche le iniziative di restituzione al territorio portate avanti dal Gruppo: dai Boschi Fedrigoni vicino agli stabilimenti, il primo a Caponago (MB) e il prossimo a Verona, all’impegno nella diffusione dell’arte e della cultura attraverso le attività della Fondazione Fedrigoni Fabriano e il Festival del Disegno, che da settembre offre per un mese 200 attività guidate gratuite dedicate al disegno in tutta Italia».

Ti potrebbero interessare