Fabriano

Duro affondo del Pcl contro Fabriano Progressista

«Mentre alcuni si nascondono dietro finte liste civiche, noi ci presentiamo invece con il nostro simbolo, coi nostri militanti, tutti iscritti al Partito; perché non abbiamo nulla da nascondere» dichiara Crescenzo Papale

Crescenzo Papale e alcuni componenti della lista del Pcl

FABRIANO – Il Partito comunista dei lavoratori attacca frontalmente Fabriano Progressista. «A tirare la volata per la lista è sceso in campo addirittura il presidente della Giunta Regionale Toscana, Enrico Rossi, uno dei maggiori dirigenti del Pd ora uscito per approdare appunto alla nuova formazione politica, ovvero il protagonista della tanto contestata riforma sanitaria in Toscana, dove proprio la Giunta guidata dall’onorevole Rossi, ha fatto insorgere e nascere tantissimi comitati cittadini in difesa degli ospedali e della sanità pubblica. Addirittura un anno fa i comitati in Toscana raccolsero 55 mila firme per un referendum contro il riordino della sanità regionale ma è bastato che il consiglio Regionale rivedesse in piccola parte le sue decisioni per vanificare la volontà popolare e scongiurare il ricorso alle urne, senza accogliere nessuna delle richieste dei cittadini indignati», attacca Crescenzo Papale in riferimento all’iniziativa del 27 maggio scorso quando, a Fabriano, il Governatore Rossi ha tenuto un comizio insieme al candidato a sindaco di Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi.

«Il Movimento Democratico Progressista Art. Uno, per chi non lo sapesse, non è altro che l’ennesima formazione a sinistra del Pd in cui spiccano fra tutti i nomi degli Onorevoli D’Alema e Bersani, che dopo aver votato e approvato tutte le peggiori schifezze contro i lavoratori, si smarcano da Renzi per ritagliarsi così uno spazio politico alla sua sinistra con la solita operazione di gattopardismo politico in vista delle ormai imminenti elezioni politiche. Nel migliore dei casi l’ennesima formazione riformista che non serve a nessuno ma solo a concertare nuovi tagli allo stato sociale e nuovi sacrifici per i lavoratori».

Quindi, l’appello finale con tanto di j’accuse. «Mentre alcuni si nascondono dietro finte liste civiche – prosegue Papale – noi ci presentiamo invece con il nostro simbolo, coi nostri militanti, tutti iscritti al Partito; perché non abbiamo nulla da nascondere, niente di cui vergognarci, non abbiamo mai tradito gli operai e gli sfruttati di questa società, di questa città. Voglio sottolineare ancora una volta e a maggior ragione l’importanza di una presenza indipendente e di classe alle elezioni comunali di Fabriano e all’interno delle Istituzioni. Il nostro programma è l’unico che può iniziare un vero cambiamento a Fabriano perché è l’unico che mette in discussione il dogma delle compatibilità economiche. Non si può strizzare l’occhio ai poteri forti e allo stesso tempo difendere il lavoro e i beni comuni. In mezzo non si può stare, o di qua o di là. Noi – conclude il candidato sindaco del Pcl – stiamo da una parte sola, quella degli sfruttati, dei pensionati, dei disoccupati, dei migranti. Se ne vadano tutti, governino i lavoratori! Anche a Fabriano!».

Ti potrebbero interessare