Fabriano

Che Dio ci aiuti lascia Fabriano? Il sindaco manda una mail alla Lux Vide, scarica la colpa sulla Regione e minaccia un contenzioso

Divorzio fra la fiction Che Dio ci aiuti e Fabriano? L’interrogativo aleggia, senza alcuna risposta definitiva, dal giugno scorso. Quando, cioè, improvvisamente, sono stati richiamati i tecnici presenti in città da alcuni giorni

Il bar della fiction allestito al Loggiato San Francesco
Il bar della fiction allestito al Loggiato San Francesco

FABRIANO – Divorzio fra la fiction Che Dio ci aiuti e Fabriano? L’interrogativo aleggia, senza alcuna risposta definitiva, dal giugno scorso. Quando, cioè, improvvisamente, sono stati richiamati i tecnici presenti in città da alcuni giorni, in preparazione delle scene da girare per la quinta stagione della fortunatissima serie televisiva di Rai Uno.

Prima si è parlato di mancanza di finanziamenti a livello regionale, poi di organizzazione tardiva da parte dell’Amministrazione comunale di Fabriano, infine di un ripensamento da parte della Lux Vide – società romana – per non meglio precisati motivi. Visto che, secondo quanto comunicato ab origine, a settembre ci sarebbe dovuto essere un nuovo approdo del cast per girare altre scene a Fabriano, il primo cittadino ha deciso di inviare una mail alla casa di produzione. Si spera, abbia messo almeno l’avviso di ricezione e lettura, giusto per evitare un nuovo silenzio assordante.

«Come da intese per le vie brevi sono a chiedere una Vostra comunicazione con la quale possiamo avere l’ufficialità della Vostra rinuncia a venire a girare le scene esterne della fiction “Che Dio ci aiuti” nella nostra città. Questa comunicazione ci è necessaria per poter annullare la delibera di Giunta con la quale abbiamo impegnato gli spazi che sarebbero stati interessati dalla presenza delle Vostre troupe e renderli quindi disponibili per altri usi e richieste che ci stanno già pervenendo», l’elegante incipit del primo cittadino di Fabriano.

Ma il tono cambia subito dopo e Santarelli ne approfitta per una consueta polemica politica, destinataria la Regione Marche. «Approfitto per esprimere il mio profondo sconcerto per non aver mai ricevuto da parte Vostra alcuna comunicazione circa la Vostra decisione che abbiamo appreso solo da fonti ufficiose e a pochissimi giorni dal Vostro preventivato arrivo in città. Fino alla metà della settimana precedente il 25 giugno, data concordata per l’inizio dell’allestimento delle location, i nostri uffici hanno continuato a incontrare Vostri tecnici e responsabili per definire al meglio tutti gli interventi necessari per consentirVi la perfetta riuscita delle operazioni per le riprese e per garantire la migliore accoglienza. Anche i soggetti privati coinvolti nella ricerca di location esterne sono rimasti in una sorta di limbo senza avere più alcuna notizia».

Quindi, il primo cittadino non perde occasione per andare contro la Regione. «Ritengo che la nostra città non meritasse questo trattamento soprattutto considerato che, come da Voi comunicato per le vie brevi, i problemi che Vi hanno fatto optare per la scelta di un’altra sede per girare le scene sono da addebitarsi alla Regione e non a questa Amministrazione».

E non pago, il sindaco di Fabriano paventa la nascita di un potenziale contenzioso. Ponendo, di fatto, un ostacolo nuovo per l’eventuale ripensamento da parte della Lux Vide. «Comunico perciò che sarà nostro interesse coinvolgere i nostri avvocati per valutare la possibilità di chiedere un risarcimento almeno per le ore di lavoro che i nostri uffici».

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