Fabriano

Decreto sicurezza, la discussione arriverà in consiglio comunale

L'Associazione Fabriano Progressista vuole garantire agli immigrati i diritti fondamentali, e presenterà presto un ordine del giorno. «Se le cose funzionassero, per Salvini sarebbe un problema», le parole di Nicola Fratoianni, segretario Sinistra Italiana e deputato Liberi e Uguali

Incontro organizzato dall'Associazione Fabriano Progressista

FABRIANO – «Se le cose funzionassero, per lui sarebbe un problema», con queste parole, il segretario di Sinistra Italiana e deputato di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni ha commentato il decreto sicurezza e immigrazione fortemente voluto dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini durante l’incontro organizzato in città dall’Associazione Fabriano Progressista. Oltre a Fratoianni all’iniziativa hanno partecipato il capogruppo consiliare Vinicio Arteconi e Giacomo Scortichini, presidente dell’Anpi Fabriano e avvocato.

Tanti i fabrianesi, ma molti sono arrivati anche dalla costa e dalle province del Sud, come Macerata e Fermo, che hanno partecipato all’incontro moderato da Manfredi Mangano, per capire quale sia la visione d’Italia portata avanti dal leader leghista e le conseguenze che questa potrebbe avere sulle vite di tutti i giorni di italiani e stranieri. In platea, anche il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

«Il filo conduttore dell’incontro è stata l’esigenza di rispondere alla paura: l’emozione su cui fanno leva tutti i provvedimenti e le dichiarazioni di Salvini, che però non viene risolta o ridotta dalle sue leggi, ma aggravata. Si pensi alla cosiddetta “protezione umanitaria”: una forma particolare di protezione, diversa dall’asilo politico, che viene data alle persone in fuga da catastrofi naturali e guerre, o vittime di sfruttamento lavorativo, e che è stata eliminata dal decreto sicurezza. Si calcola che più di 100.000 immigrati per ora residenti regolarmente in Italia grazie a questo tipo di protezione verranno improvvisamente trasformati in clandestini, in irregolari, costringendoli a vivere nell’illegalità senza che abbiano commesso nessun reato», è stato evidenziato dagli organizzatori.

«Allo stesso modo, nonostante la Lega spesso accusi chi lavora nell’accoglienza degli immigrati di farlo per lucro, il decreto di Salvini smantella gran parte del servizio Sprar, l’idea di gestire l’accoglienza degli immigrati in piccoli gruppi diffusi su tutto il territorio integrandoli meglio e facendoli partecipare alla cultura e alla vita italiana, per mettere di nuovo tutto in mano ai grandi centri: di solito caserme o palazzi abbandonati nelle periferie delle grandi città o in mezzo al nulla,  in cui vengono stipate centinaia o migliaia di persone e in cui spesso si sono trovate irregolarità o veri e propri casi di corruzione e appalti truccati».

Un decreto Sicurezza e Immigrazione, quindi, «che non risolve nessuno dei problemi che dovrebbe affrontare e anzi li aggrava, creando più paura e illegalità: un decreto che, tra l’altro, colpisce duramente anche le manifestazioni di dissenso. Sono infatti introdotte pene durissime per chi partecipi a blocchi stradali o ferroviari, tanto comuni, per dire, anche nelle manifestazioni di questi mesi sulla Quadrilatero o sulla ex Ardo, o all’occupazione di case».

Giacomo Scortichini, presidente dell’Anpi Fabriano e avvocato, ha sottolineato i numerosi rischi di incostituzionalità presenti nella legge, mentre Vinicio Arteconi ha preannunciato la presentazione di un ordine del giorno per garantire agli immigrati nel Comune di Fabriano e colpiti dal decreto i diritti fondamentali, come la possibilità di richiedere la residenza, senza la quale è impossibile ad esempio vedere riconosciuto il diritto alla salute.

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