Fabriano

San Venanzio libera dalle impalcature fra due settimane

Oltre un milione di euro. A tanto ammontano i danni che il terremoto del Centro Italia, partito il 24 agosto del 2016, ha provocato alle chiese della diocesi Fabriano-Matelica

L'impalcatura all'interno del Duomo di Fabriano

FABRIANO – Oltre un milione di euro. Questi i danni che il sisma del Centro Italia partito il 24 agosto del 2016 ha provocato alle chiese della diocesi Fabriano-Matelica. In città, chiusa San Nicolò ancora oggi. Mentre la Cattedrale di San Venanzio – chiusa da novembre al primo maggio scorso 2017 – è stata oggetto di lavori che, salvo imprevisti dell’ultima ora, dovrebbero concludersi entro il prossimo 8 settembre.

A un anno dal sisma proseguono i lavori nelle chiese della Diocesi di Fabriano-Matelica. E non mancano le buone notizie. Infatti, ha riaperto da tempo Santa Maria, concattedrale a Matelica. Lo stesso dicasi per il Duomo fabrianese. A causa del terremoto, si era abbassata di alcuni centimetri una capriata. E, inoltre, si erano registrati distacchi interni al livello di intonaco a San Venanzio. Da qui, la decisione, per sicurezza, di chiudere la chiesa al culto nel novembre del 2016. Una chiusura che è andata avanti fino al primo maggio 2017, quando si è tornati a celebrare all’interno di San Venanzio, spostando l’altare in avanti di qualche centimetro. Questo per consentire l’inizio dei lavori che, salvo imprevisti, si concluderanno entro il prossimo 8 settembre, giorno della Madonna del Buon Gesù, co-Patrona di Fabriano.

Per accelerare lo smontaggio delle impalcature, pulire la Basilica e il Presbiterio, si è deciso di spostare nella vicina chiesa di San Biagio la Novena alla Madonna del Buon Gesù che prenderà il via il prossimo 29 agosto. Il Vescovo, Stefano Russo, potrà celebrare il solenne pontificale in occasione della festa mariana nella Cattedrale aperta a fedeli e turisti.

«Nelle due chiese principali – ha detto il vescovo – abbiamo insistito per effettuare direttamente lavori di messa in sicurezza definitiva e non provvisoria e il Ministero ha acconsentito. Situazione diversa per gli altri luoghi di culto».

Per quel che riguarda la situazione delle altre chiese della Diocesi: nell’ordinanza 23 sono state inserite le chiese di Santa Maria in Campo di Fabriano e Santa Maria di Domo per un importo complessivo di 275.000 euro per i due interventi e saranno le prime ad essere sistemate. I progetti di restauro sono stati già presentati al Ministero dei Beni e delle Attività culturali.
Nell’ordinanza 32, invece, sono state inserite dieci chiese per un importo complessivo alla Diocesi di 1.200.000 euro: nel Fabrianese rientrano in questo intervento le chiese di San Venanzio di Albacina e San Donato; a Cerreto la Collegiata e Santa Maria delle Grazie; a Matelica, invece, San Giovanni Battista di Colferraio, San Vincenzo, San Fortunato di Poggeto, Santa Maria delle Grazie di Braccano e San Michele di Rastia. I progetti verranno ultimati entro l’anno, poi il via ai lavori che vedono la Diocesi di Fabriano-Matelica come ente attuatore.

Nel primo stralcio della ricostruzione, invece, il Ministero ha inserito quattro chiese: San Nicolò, già messa in sicurezza provvisoria, e San Benedetto a Fabriano; Santa Teresa e Museo Piersanti a Matelica. Non è possibile, al momento, ipotizzare i tempi di ultimazione dei lavori poiché sono stati ingenti i danni che le due Chiese hanno riportato a causa del forte sisma dell’agosto-ottobre 2016. Infine, risultato inagibili il Sacro Cuore, San Domenico e diverse chiese delle frazioni fabrianesi. I tempi per la loro sistemazione, anche in questo caso, non saranno brevi. Così come per alcuni Monasteri della Diocesi che necessitano di interventi molto complessi.

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