Fabriano

Coronavirus, Fabriano: i sindacati sperano che il prefetto non conceda deroghe

Solo il Gruppo Fedrigoni sta continuando a lavorare. Tutte le altre aziende del distretto economico hanno sospeso la produzione e chiuso gli stabilimenti. Alcune, però, starebbero chiedendo deroghe

Pierpaolo Pullini
Pierpaolo Pullini

FABRIANO – Fim, Fiom e Uilm della provincia di Ancona scrivono una lettera congiunta al Prefetto di Ancona affinché valuti attentamente le eventuali richieste di deroga a quanto previsto dall’ultimo decreto del Governo in materia di chiusura delle attività produttive non strategiche a livello nazionale, al fine di contenere la diffusione del Covid-19.
A Fabriano, solo il Gruppo Fedrigoni sta continuando a lavorare. Da ieri, tutte le altre aziende del distretto economico hanno sospeso la produzione e chiuso gli stabilimenti, dopo la mini-proroga valevole fino al 25 marzo per tutti gli adempimenti necessari, come spedizione e ricevimento merci già in viaggi, a esempio.

Ma ci sarebbero aziende che starebbero approntando una richiesta formale al prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, perché – a loro dire – produrrebbero beni tali da essere assimilabili alle produzioni strategiche a livello nazionale.

«Siamo fortemente preoccupati da quanto sta accadendo in queste ultime ore, rispetto le richieste che stanno pervenendo al suo Gabinetto di Prefetto da parte rappresentanze datoriali, in merito a richiesta di deroghe o permessi a continuare l’attività lavorativa da parte di aziende metalmeccaniche – scrivono in una nota congiunta le parti sociali -. Riteniamo assurdo che oggi aziende che non producendo beni identificati come necessari e essenziali chiedano deroghe o permessi. Tutto ciò contribuirebbe a rendere inefficaci le misure che faticosamente si stanno prendendo a livello nazionale per limitare il contagio da Coronavirus. Invitiamo inoltre a inviare visite ispettive in loco sulle misure di sicurezza realmente applicate, a tutte le aziende che stanno lavorando o richiedendo deroghe e permessi».

Al momento, per il distretto di Fabriano, il Gruppo Fedrigoni ha l’autorizzazione a continuare a produrre e, quindi, non si è mai fermato, ma ha rafforzato tutte le misure di tutela dei lavoratori, già in atto da diverse settimane.
Ariston Thermo, Electrolux, Elica, Faber e Whirlpool hanno tutte sospeso la produzione. Per molti operai si prospetta la messa in cassa integrazione straordinaria per emergenza Covid-19 per un massimo di nove settimane, come previsto dal Governo. È prima necessario che le richieste avanzate dalle aziende vengano concesse e firmate.

«In questo momento, bisogna tutelare in primis la salute delle persone e in quest’ottica come Fiom, anche in autonomia, ci siamo mossi con scioperi territoriali prima del decreto del Governo – dice Pierpaolo Pullini, responsabile per la Fiom del fabrianese -. I dipendenti sono il primo patrimonio delle aziende e quindi devono essere tutelati per farsi trovare pronti una volta che ci sarà la ripartenza sicura, ci auguriamo prima possibile. È chiaro che serviranno anche strumenti eccezionali e straordinari da parte del Governo affinché non siano i dipendenti a pagare questi stop produttivi e per permettere anche alle aziende di potersi sostenere. Oggi dobbiamo stare a casa il più possibile per frenare l’avanzata del Coronavirus».

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