Fabriano

Coronavirus: a Sassoferrato si gioisce per le guarigioni di Raffaella e Gianluca

Entrambi erano stati ricoverati all'ospedale Carlo Urbani di Jesi dopo le rispettive positività al tampone. Hanno potuto riabbracciare i loro cari e tutta la città tira un profondo sospiro di sollievo

Gianluca Minardi festeggia il ritorno a casa

SASSOFERRATO – La città di Sassoferrato festeggia altri due guariti. Si tratta di Gianluca Minardi e di Raffaella Albertini. Entrambi erano stati ricoverati all’ospedale Carlo Urbani di Jesi dopo le rispettive positività al tampone per il Coronavirus. Hanno potuto riabbracciare i loro cari e tutta la città tira un profondo sospiro di sollievo.

Dopo la notizia della guarigione di Roberto Burani, l’operaio 46enne, ritornato a casa, il paziente numero uno di Sassoferrato, la città sentinate ha riabbracciato altri due concittadini. È tornata a casa, ufficialmente guarita, Raffaella Albertini, 53 anni, dipendente comunale, che il 26 marzo scorso era risultata positiva al tampone per il Covid-19. La donna, madre di due figli, è stata trasportata e ricoverata all’ospedale Carlo Urbani di Jesi. Forti problemi respiratori dovuti al Coronavirus. Un ricovero lungo che, finalmente, è terminato. Raffaella è stata accolta dai due suoi figli e sta riprendendo le forze nella sua abitazione.  

L’altra persona guarita è Gianluca Minardi, titolare del bar “Smilzo” di Sassoferrato, che è tornato a casa dalla sua famiglia. Il commerciante, 43 anni, è guarito da Covid-19 e ha riabbracciato la moglie e i suoi due figli. Gianluca aveva scoperto di essere stato contagiato lo scorso 19 marzo. A seguito della procedura per la guarigione – due tamponi negativi nello spazio di 24 ore –, il titolare di uno dei bar maggiormente frequentato dai sassoferratesi è stato dimesso dall’ospedale jesino dove, a causa di febbre e della polmonite, era stato ricoverato.
Dopo aver stretto forte la moglie e i suoi due figli, Gianluca ha ringraziato gli operatori sanitari che lo hanno curato, in particolare gli infermieri. «Si prodigano per la salute e ci supportano con qualche sorriso e qualche parola buona». Gianluca ha anche sollecitato il potenziamento del supporto psicologico per i pazienti, perché tirarsi su il morale è fondamentale durante i lunghi giorni della degenza in ospedale. «Oltre il corpo – ha detto – anche l’anima va aiutata come elemento fondante di ripresa».

Ti potrebbero interessare