Fabriano

Coronavirus, Ballelli: «Così stiamo difendendo i nostri anziani»

L'azienda pubblica di Servizio alla Persona Vittorio Emanuele II gestisce dal 2013 la residenza protetta di Santa Caterina e dal 2016 la casa di riposo di San Biagio e Romualdo

Lo staff della Asp di Fabriano

FABRIANO – La metà dei morti attuali da Covid-19 è riconducibile agli ospiti delle Rsa dichiarano dalla Protezione civile. Ma non ci son solo esempi negativi, ma anche positivi. Uno di questo è a Fabriano. L’azienda pubblica di Servizio alla Persona Vittorio Emanuele II gestisce dal 2013 la residenza protetta di Santa Caterina: 72 posti letto con un reparto Alzheimer e un nuovo centro diurno per 24 posti e dal 2016 la casa di riposo di San Biagio e Romualdo: 45 posti letto ai quali da un anno si aggiungono 4 mini appartamenti che usufruiscono di tutti i servizi della struttura. Un impegno importate per il presidente, Giampaolo Ballelli che, in collaborazione con tutto il suo staff, è riuscito a proteggere i circa 145 ospiti attualmente presenti nei due centri. E non si tratta solo di “fortuna”, ma piuttosto di intuizioni giuste e gran lavoro di pianificazione.

«Insieme alla coordinatrice Carla Palmieri e al nostro medico referente Corrado Rosi ho intuito il pericolo all’inizio del mese di febbraio, quando l’OMS ancora lanciava messaggi tranquillizzanti. Una cosa era chiara, il Covid-19 è letale per le persone anziane affette da varie patologie, ovvero il 100% dei nostri ospiti», evidenzia il presidente Ballelli.

Così tutte le usuali procedure sanitarie sono state rafforzate e il 24 febbraio «abbiamo chiuso le due strutture. Fino a metà marzo non abbiamo ricevuto indicazioni da parte di nessuno, tuttavia abbiamo attuato accurati protocolli sanitari: controllo giornaliero di tutto il personale in entrata con la misurazione della temperatura e verifica dei dispositivi di protezione individuale, blocco delle visite dei parenti – potenziando, contestualmente, il sevizio di video chiamata – e intensificazione della sanitizzazione giornaliera dei locali».

Sono stati predisposti dei compartimenti: percorsi e ingressi separati per i fornitori, per le emergenze 118, per la Protezione civile. «Nelle strutture abbiamo creato le zone rosse per l’isolamento e la quarantena, le zone gialle di filtro a basso rischio e quelle verdi sanitizzate. Siamo stati bravi, ma anche fortunati, per questo abbiamo ricevuto dall’associazione Medici senza Frontiere i complimenti per quanto fatto, ma anche tante utili indicazioni per migliorare.

Giampaolo Ballelli e la misurazione delle temperatura giornaliera

Fino ad oggi è andato tutto bene, ma la situazione di emergenza non è ancora finita e non si può abbassare la guardia. «Personalmente trovo ingenerose le critiche mosse a quelle strutture che si sono trovate con un contagio interno. Parafrasando una famosa frase di J.F. Kennedy direi a chi amministra a tutti i livelli: più che chiedere cosa hanno fatto le case di riposo chiedete cosa voi potete fare per le case di riposo. Solo chi non le conosce può pensare che strutture residenziali possano arginare un contagio così pericoloso iniziato a gennaio è sottovalutato fino alla fine di febbraio. I problemi sono enormi, a esempio nessuno ci tutela del saccheggio di personale qualificato da parte del servizio sanitario regionale, in un mese abbiamo perso 4 infermiere passate a strutture ospedaliere».

Di sicuro sia a livello nazionale, sia a livello regionale, il problema del socio-sanitario con quote di contributo regionale ferme al 2001 e procedure burocratiche sempre più incomprensibili e costose deve essere affrontato seriamente. «In questo settore si deve investire di più e togliere inutili fardelli burocratici, questo codice degli appalti non funziona, lo dobbiamo dire con chiarezza. Abbiamo spese aggiuntive per circa 2.000 euro a settimana, ma delle residenze per anziani si parla solo quando si contano i morti per Covid-19», la constatazione finale di Giampaolo Ballelli che ringrazia anche i privati che, spesso e volentieri, hanno effettuato donazioni, soprattutto di mascherine, alle due strutture.

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