Fabriano

Cna: studio sulla pressione fiscale per le aziende

Il 29 luglio le azienda di Jesi e Fabriano festeggeranno il tax free day, il giorno della liberazione dalle tasse. A renderlo noto è il segretario della sezione cittadina della Cna, Andrea Riccardi, a seguito di uno studio condotto dall’associazione di categoria

Andrea Riccardi, segretario della Cna Jesi-Fabriano
Andrea Riccardi, segretario della Cna Jesi-Fabriano

FABRIANO – Il 29 luglio le aziende di Jesi e Fabriano festeggeranno il tax free day, il giorno della liberazione dalle tasse. A renderlo noto è il segretario della sezione cittadina della Cna, Andrea Riccardi, a seguito di uno studio condotto dall’associazione di categoria.
«Sembra assurdo ma, fare impresa cambia a seconda del comune dove ci si trova» spiega Andrea Riccardi. «Da un confronto puntuale si rileva che su 135 comuni studiati, la città più virtuosa è Trento con il 54,1 per cento della pressione fiscale, per arrivare in coda alla classifica con Reggio Calabria 73,4 per cento. Puntando la lente sui comuni locali rileviamo che, sia a Fabriano che a Jesi la percentuale della pressione fiscale è del 57,9 per cento e il giorno in cui gli imprenditori saranno liberi dal versamento delle tasse è il 29 luglio: data fino alla quale l’imprenditore dovrà lavorare per produrre il reddito necessario per assolvere gli obblighi fiscali e contributivi».

Quasi sette mesi all’anno, dunque, si lavora per gli adempimenti fiscali. «E questo nonostante a Fabriano, come anche a Jesi, la pressione fiscale sia leggermente inferiore rispetto a quella del capoluogo, ad Ancona è del 59,4 per cento».
A pesare enormemente sulle spalle delle imprese locali è la tassazione sui rifiuti. «Per ridurre il peso sulla tassa dei rifiuti – continua Riccardi – è necessario diminuire i costi attraverso una semplificazione e razionalizzazione del servizio. Le Amministrazioni locali, a nostro avviso, devono fare una sintesi e andare verso la costituzione di una sola società pubblica che gestisca l’intero ciclo dei rifiuti. Magari passando dalla tassa alla tariffa puntuale, seguendo la logica che chi produce più rifiuti deve pagare di più rispetto chi ne produce meno. In molti casi – conclude il segretario della Cna locale – le imprese artigiane pagano lo smaltimento di tutto quello che producono avendo per Legge il divieto di conferire direttamente in discarica, ma poi si vedono costrette a versare la quota comunale della tari, pagando due volte lo stesso servizio.

Nei prossimi incontri con i sindaci di Fabriano e di Jesi riprenderemo in mano la questione chiedendo di aggiornarci sugli ultimi sviluppi e sulle posizioni che le amministrazioni stanno prendendo per risolvere il problema e sulla costituzione di un gestore unico dei rifiuti».

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