Fabriano

Fabriano, cinghiale nel cimitero di Santa Maria fra gli studenti

Momenti di stupore, ma anche di preoccupazione, tra i ragazzi che si trovavano sul luogo per raggiungere il terminal degli autobus. Una situazione di potenziale pericolo a cui dover porre rimedio

Cinghiali a Fabriano (Foto di repertorio)

FABRIANO – La campanella che suona, l’uscita degli studenti dalla cittadella degli studi di Fabriano. Il solito attraversamento del cimitero di Santa Maria per far prima a raggiungere il terminal degli autobus, aspetto che spesso e volentieri ha suscitato forti polemiche per l’inevitabile schiamazzo in lungo che merita certamente maggior rispetto, e l’incontro ravvicinato con un cinghiale. Una situazione di potenziale pericolo per molti ragazzi, la stragrande maggioranza minorenni.

È accaduto ieri, 15 ottobre, a Fabriano, poco dopo le 13:15, orario d’uscita degli studenti dei tre plessi scolastici presenti nella cittadella degli studi, i Licei Classico, Scientifico e Artistico. All’improvviso, nei pressi dell’ingresso del cimitero di Santa Maria, il più grande della città, un ungulato ha attraversato di gran carriera la zona, fra frotte di ragazzi, dirigendosi poi verso il terminal degli autobus.

Momenti di stupore, ma anche di preoccupazione, nei ragazzi. È stato girato un video su quanto accaduto e si sente distintamente, un ragazzo che ha timore e chiede ad altri di accelerare il passo per evitare di incontrare di nuovo il cinghiale lungo la strada. Una situazione di potenziale pericolo non indifferente.

E non è la prima volta che ciò accade a Fabriano. Nel settembre scorso, un ungulato – nel tardo pomeriggio – ha attraversato nella massima tranquillità il campetto da basket esterno nei pressi del PalaGuerrieri. Anche in questo caso, luogo frequentato da giovani, tanto più che nelle immediate vicinanze vi si trova anche la piscina comunale. Certamente, un problema sicurezza esiste a Fabriano. Infatti, non sono pochi gli incidenti stradali che vengono causati dall’improvviso attraversamento dei cinghiali, non solo in strade secondarie. In più, ci sono stati episodi – fortunatamente non gravi – che sono balzati agli onori della cronaca, come l’attacco a un cagnolino e al suo padrone. O attraversamento di un branco numeroso di ungulati nei campi coltivati, nei prati, nei giardini, vicino ai cimiteri, nei pressi delle isole ecologiche. Insomma, materiale a sufficienza per invocare delle contromisure in grado di arginare il fenomeno.

Non solo in città, gli avvistamenti. Anche nelle numerose frazioni cittadine, gli ungulati sono molto attivi. La mancanza di cibo, li spinge ad avvicinarsi sempre di più ai centri abitati e il rischio per l’incolumità di cose e persone, ovviamente, aumenta.

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