Fabriano

Cerreto si mobilita per evitare il trasferimento delle scuole a Fabriano

Da Cerreto D'Esi a Fabriano per andare a scuola, il no dei manifestanti. Alcune decine di cerretesi hanno rivolto questo pressante appello al sindaco, Giovanni Porcarelli, durante la manifestazione di questo pomeriggio tenutasi in piazza Lippera

Un momento della manifestazione a Cerreto

CERRETO D’ESI – Da Cerreto D’Esi a Fabriano per andare a scuola, il no dei manifestanti. Alcune decine di cerretesi hanno rivolto questo pressante appello al sindaco, Giovanni Porcarelli, durante la manifestazione di questo pomeriggio tenutasi in piazza Lippera.

È partito dai genitori di alcuni studenti interessati dal trasferimento e l’invito è stato raccolto anche da consiglieri comunali e forze di opposizione alla maggioranza Porcarelli. Ma anche altri cerretesi hanno deciso di appoggiare questa protesta «pacifica» per «non far morire il paese e questa comunità». Alla fine, i numeri sono più che buoni, circa un centinaio di manifestanti che sperano ancora di poter evitare il trasloco della scuola elementare Lippera e media Melchiorri per almeno un anno a Fabriano, e che si sono alternati nel corso delle tre ore circa di manifestazione. Trasferimento che si è reso necessario a seguito delle indagini sulla vulnerabilità sismica dei due plessi scolastici cerretesi che hanno dato esiti sconfortanti. Indici così bassi che hanno determinato l’inevitabile ordinanza di inagibilità che il sindaco Porcarelli ha dovuto sottoscrivere con colpevole ritardo. Infatti, se come chiesto dai genitori e dalle opposizioni, tutti questi accertamenti fossero avvenuti a pochi mesi di distanza dalle scosse di terremoto dell’agosto-ottobre 2016, forse si sarebbe riusciti a trovare una soluzione interna al paese per garantire l’avvio dell’anno scolastico 2017/2018.

Ma così non è stato e ora sembra inevitabile che circa 300 studenti debbano percorrere dieci chilometri per andare a scuola a Fabriano. La sede scelta e le notizie tecniche-logistiche per trasporti e mensa si conosceranno domani, 4 settembre, nel corso del consiglio comunale straordinario.

Ma tutti coloro che oggi erano in piazza vogliono ancora sperare che, magari, riescano ad arrivare i moduli dalla Regione Marche o si individui uno stabile alternativo all’interno di Cerreto. «Solo uniti possiamo combattere questa decisione che crea sconforto e malcontento», l’invito rivolto dagli organizzatori della manifestazione a tutti i cerretesi chiedendo di partecipare numerosi alla seduta consiliare di domani pomeriggio al Teatro Casanova.

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