Fabriano

Cerreto, i genitori scendono in piazza per la scuola

Manifestazione dei cerretesi che non vogliono vedere i propri figli andare a scuola a Fabriano. Questo pomeriggio, 3 settembre, il sit-in è stato fissato per le 17 in piazza Lippera. «Non dobbiamo far morire il paese e questa comunità», lo slogan prescelto

Cerreto D'Esi
Cerreto D'Esi

CERRETO D’ESI – Manifestazione dei cerretesi che non vogliono vedere i propri figli andare a scuola a Fabriano. Questo pomeriggio, 3 settembre, il sit-in è stato fissato per le 17 in piazza Lippera. «Non dobbiamo far morire il paese e questa comunità», lo slogan prescelto.

Sono giorni di forte tensione a Cerreto D’Esi, da quando cioè – con ritardo considerato che è trascorso un anno dalla prima scossa di terremoto, agosto 2016 – il sindaco, Giovanni Porcarelli, ha dichiarato inagibili i due plessi scolastici, primaria e secondaria, Lippera e Melchiorri, a causa dei bassi indici di vulnerabilità sismica evidenziati dai test effettuati. In virtù di questa situazione, l’auspicato arrivo di moduli da parte della Regione Marche non è possibile in tempi celeri, visto che la richiesta è stata avanzata dall’Amministrazione comunale cerretese da pochi giorni. Domani, 4 settembre, il consigliere regionale del Pd, Enzo Giancarli, presenterà un’interpellanza per cercare di capire bene i tempi. A poche ore dal consiglio comunale straordinario che si riunirà a Cerreto nel pomeriggio di domani.

In quella sede si conosceranno tutti i particolari necessari che riguardano il trasferimento a Fabriano di circa 300 studenti cerretesi. Al momento, l’ipotesi più accreditata porta all’adeguamento della ex sede del Centro per l’impiego in via Dante a Fabriano. Dal punto di vista logistico sarebbe la scelta migliore visto che non si entrerebbe neppure in città. La seconda ipotesi, invece, potrebbe essere quella degli ex locali del Liceo Classico in via Gigli. Oppure, infine, gli ex locali del Liceo Scientifico in centro a Fabriano. Oltre alla sede prescelta, si conosceranno anche i dettagli per il trasporto scolastico e per la mensa. Nel primo caso, il costo non dovrebbe gravare sui genitori, ma sulla Regione. Quest’ultima dovrebbe sobbarcarsi, inoltre, anche il costo dell’affitto della sede prescelta per un anno. La mensa, invece, spetterà ai genitori e avverrà attraverso un catering. L’inizio ufficiale del nuovo anno scolastico, a causa di tutto questo trambusto, sarà probabilmente posticipato di almeno una decina di giorni. Ma si spera, comunque, di poter iniziare entro fine mese.
Per dire no a tutto questo, molti genitori hanno deciso di organizzare una manifestazione per oggi, 3 settembre, alle 17.

«Una manifestazione pacifica contro lo spostamento delle scuole a Fabriano per gridare a chi oggi ci rappresenta in maniera errata che non siamo disposti a trasferirci! Vi prego di partecipare, chi vuole può fare striscioni “non offensivi” e cerchiamo di far girare la voce a tutta la popolazione cerretese. Non dobbiamo accontentarci di parole che non hanno certezza e che non sapremo se si concretizzeranno! I moduli non sono sicuri che arriveranno, noi invece li vogliamo e chiediamo subito! Solo uniti possiamo combattere questa decisione che crea sconforto e malcontento», l’invito rivolto dagli organizzatori della manifestazione a tutti i cerretesi.

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