Fabriano

Bilancio: opposizione sul piede di guerra. Duro affondo nei confronti del sindaco di Fabriano

I gruppi di opposizione sono pronti ad abbandonare il consiglio comunale se si procederà alla seduta così come convocata per il 28 marzo prossimo. «Non sono stati rispettati i tempi previsti per legge del depositato degli atti. Il consiglio comunale deve svolgersi il 3 aprile»

Da sinistra a destra: Francesco Spedaletti, Francesco Ducoli, Olindo Stroppa, Vanio Cingolani e Giovanni Balducci

FABRIANO – I gruppi di opposizione sono pronti ad abbandonare il consiglio comunale se si procederà alla seduta così come convocata per il 28 marzo prossimo. «Non sono stati rispettati i tempi previsti per legge del depositato degli atti. Il consiglio comunale deve svolgersi il 3 aprile». Nel finale della conferenza stampa, attacco frontale al sindaco, Gabriele Santarelli.

Si alza la temperatura della politica cittadina. Argomento del contendere può sembrare solo una mera questione tecnica, «ma, invece, è assolutamente di sostanza», dichiarano i consiglieri comunali del Pd, Lista Scattolini-Fdi-Lega, Forza Italia, Fabriano Popolare e Associazione Fabriano Progressista, con i rispettivi responsabili e segretari di partito.

In pratica, attraverso la lettura di documenti ufficiali, le opposizioni consiliari hanno evidenziato come il deposito del bilancio di previsione e dei relativi allegati non sia avvenuta l’8 marzo scorso, <come sostiene la maggioranza>, bensì il 13 marzo scorso. «Quando cioè ci è arrivata una comunicazione ufficiale, a firma del dirigente dei Servizi finanziari, con la quale siamo stati informati che, in particolare per i documenti relativi al piano triennale e il piano delle alienazioni, tutta la documentazione ufficiale propedeutica e obbligatoria, vale a dire il parere ufficiale dei Revisori dei conti, è stata depositata e quindi a disposizione dei consiglieri comunali, il giorno 13 marzo. Da qui, quindi, partono i 20 giorni a disposizione dei consiglieri per poter visionare la corposa documentazione di bilancio e allegati».

A conti fatti, quindi, il consiglio comunale si sarebbe dovuto convocare il 3 aprile prossimo, «sforando dal termine del 31 marzo, come previsto per Legge. Ma non sarebbe accaduto nulla, al massimo una lettera del Prefetto che sarebbe però finita lì, senza apportare conseguenze. Certamente, però, sarebbe stato meglio sforare, piuttosto che andare a ledere le prerogative fondamentali dei consiglieri comunali, di opposizione in particolar modo nei ruoli di vigilanza e controllo».

Considerata questa forzatura, «come opposizioni spiegheremo il 28 marzo le nostre ragioni, compreso il fatto che non abbiamo il tempo neppure per predisporre emendamenti che, certamente, saranno bocciati, nonostante loro siano diversi da noi e aperti alle istanze delle opposizioni, solo a parole, nei fatti no. Se la maggioranza vorrà, comunque, procedere ugualmente, usciremo dall’aula», assicurano.

La minoranza, dunque, «non può essere frustrata nelle sue prerogativa, senza rispettare i termini di legge. È inaccettabile. È un bilancio sul quale c’è molto da dire, gli aumenti di molte tariffe, dei parcheggi, istituzione tassa di soggiorno, spostamenti di fondi nei vari capitoli, ma se non ci permettono di fare opposizione, se lo approveranno da soli. Il fondamento della democrazia è il rispetto della norma e dei ruoli, questo chiediamo. È anche un dispiacere se si continua in questo braccio di ferro. Dicono di essere aperti, lo dimostrino. Noi tendiamo la mano, come abbiamo fatto dall’inizio di questa nuova Amministrazione comunale».

L’ultimo affondo è tutto diretto al primo cittadino di Fabriano. «Il problema vero e che il sindaco vuole ricoprire tutti i ruoli: sindaco, presidente consiglio comunale, assessore con varie deleghe, capogruppo. È chiaro che così facendo non può fare bene. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano gli altri soggetti che compongono la maggioranza, ma è difficile saperlo, visto che nessuno parla a eccezione del sindaco».

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