Fabriano

La bella storia dei Bad Boys Fabriano, salvi in serie D con una squadra di “under”

Coach Christian Rapanotti: «Il segreto? I ragazzi hanno capito che nel basket, come in tutti gli sport di squadra, conta di più il “noi” che “io”»

I Bad Boys Fabriano, team giovane in serie D di basket

FABRIANO – Concluso il campionato con la salvezza in serie D di basket all’ultima giornata, è tempo di tirare un bilancio in casa Bad Boys Fabriano. La giovane squadra cartaia, neopromossa, ha centrato la permanenza nella nuova categoria raggiungendo il 9° posto in classifica con 22 punti, frutto di 11 vittorie (di cui ben 7 consecutive nelle ultime 7 giornate!), a fronte delle 13 sconfitte.

«La salvezza era il nostro obiettivo di inizio anno e siamo contentissimi di averla raggiunta direttamente, senza passare per i playout – è il resoconto di coach Christian Rapanotti, che ha guidato la squadra in collaborazione con Luciano Bolzonetti, una coppia affiatatissima ormai da diversi anni –. C’è da dire, comunque, che la stagione è stata molto tribolata, soprattutto nella fase iniziale, quando è risultata molto complicata l’integrazione fra i giocatori “senior” e gli “under”, tanto che per tutto il girone di andata non siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio».

Nel girone di ritorno, poi, la decisione di cambiare strategia. «Abbiamo scelto di puntare esclusivamente su una squadra “under”. Stringendo ulteriormente il rapporto con il settore giovanile Basket School Fabriano – racconta Rapanotti – e la situazione è cambiata. La svolta l’avevamo già avvertita in occasione del derby perso di uno con i Brown Sugar, lì ho capito che ce la potevamo fare. E infatti sono arrivate sette vittorie di fila, tra le quali due imprese contro la capolista Civitanova e nell’altro derby a Matelica al fotosinish. Insomma, è stata una bella soddisfazione».

Grande merito è stato dei ragazzi: ribadiamo, tutti “under”. «Sono cresciuti molto – dice in proposito il coach – dimostrando di essere di categoria. Ecco, la grande soddisfazione è di aver iniziato questo percorso con loro in Promozione, essere saliti in serie D lo scorso e aver raggiunto ora la salvezza. Il segreto? Hanno capito che nel basket, come in tutti gli sport di squadra, conta di più il “noi” che “io”, che bisogna aiutarsi, soprattutto in difesa, senza pensare al proprio tabellino. Che il basket è uno strumento per socializzare e star bene insieme, che i risultati si possono ottenere con un bel sorriso».

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