Fabriano

Banca degli occhi di Fabriano: un’eccellenza da potenziare e rafforzare

Nel 2019 sono state 88 le persone che hanno riacquistato il dono della vista grazie al team guidato dal dottor Massimiliano Corneli. Che ci racconta numeri e modalità del loro lavoro

Massimiliano Corneli, Silvia Conforti e Denis Didu

FABRIANO – Numeri sempre positivi per una delle eccellenze della sanità di Fabriano e regionale: la Banca degli Occhi della Regione Marche, ubicata all’interno del presidio ospedaliero cittadino Engles Profili.
Attiva da quasi 18 anni, inaugurata il 4 settembre 2002 anche grazie al sostegno della Fondazione Carifac, la struttura continua a caratterizzarsi per l’alta professionalità dei biologi e per la costante crescita nelle donazioni nel corso degli ultimi anni.

Nel 2019 sono state 88 le persone che hanno riacquistato il dono della vista grazie al lavoro della Banca degli Occhi della Regione Marche. In totale sono state 242 le persone decedute che hanno espresso la propria volontà donativa direttamente o tramite i familiari, permettendo a tanti pazienti di sottoporsi al trapianto e migliorare in modo radicale la propria vista.

«La nostra struttura eroga i propri servizi nelle Regioni Marche e Umbria», sottolinea il eesponsabile Dr. Massimiliano Corneli, biologo, che opera nel settore dell’Eye-Banking in sinergia con la Dr.ssa Silvia Conforti e il Dr. Denis Didu, entrambi biologi, in collaborazione con i colleghi Dr.ssa Tiziana Karer, coordinatore locale e medico incaricato della valutazione dell’idoneità anamnestica dei donatori, e Dr. Marco Ottaviani, responsabile dell’U.O. Dermatologia e responsabile della Qualità esterna, e in sinergia con la Dr.ssa Francesca De Pace e il Dr. Atanassios Dovas, coordinatori regionali rispettivamente delle Regioni Marche ed Umbria.
«I tessuti corneali sono stati prelevati negli ospedali di Marche e Umbria e sono stati trapiantati in ognuna delle dieci strutture ospedaliere che afferiscono al nostro servizio – spiega Corneli -. Nella regione Marche sono attivi sei Centri di trapianto, due dei quali nella nostra provincia: Ancona e Fabriano. La Banca degli Occhi processa i tessuti corneali e li conserva per un massimo di 45 giorni, durante i quali è possibile valutare la loro idoneità al trapianto e prepararli per i vari tipi di intervento chirurgico».
Nel corso dello scorso anno sono stati raccolti 475 tessuti oculari e trapiantati 88, dei quali 28 preparati con la tecnica di avanguardia DMEK.

La struttura ha completato il diciassettesimo anno di attività, fa parte delle 14 Banche riconosciute dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia e attualmente detiene la vice presidenza della Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO), affidata proprio a Massimiliano Corneli.

«La cultura della donazione – aggiunge il responsabile – sta aumentando. Le famiglie dei donatori, a cui inviamo una lettera di ringraziamento per riconoscere l’elevato atto di generosità, accolgono il nostro invito a visitare la struttura per conoscerne l’attività, che non riguarda solamente l’accettazione, la processazione, la conservazione e la distribuzione dei tessuti, ma anche la ricerca scientifica».

La Banca degli Occhi, oltre ai tessuti corneali, processa dal 2007 le membrane amniotiche e dal 2012 gli opercoli cranici. «Insieme alla Banca delle Membrane Amniotiche del Piemonte, siamo i soli – spiegano i biologi – a distribuire membrane amniotiche vitali, prelevate dalle donatrici di placenta sottoposte a taglio cesareo programmato e conservate in vapori di azoto liquido a -160°C per un massimo di cinque anni. Il tessuto è destinato a diverse applicazioni in campo oftalmologico, dermatologico, chirurgico delle ferite difficili e odontostomatologico».

Nel 2019 sono state innestate 23 membrane amniotiche; processati 55 opercoli cranici e riposizionati 25 nei reparti di Neurochirurgia. «Oltre all’accettazione, processazione, conservazione e distribuzione delle cornee, membrane e opercoli, ci occupiamo anche del Sistema di Qualità per mantenere la struttura in linea con la normativa vigente e garantire un servizio ai più alti standard. Infatti, tutti i tessuti che entrano ed escono dalla struttura della Banca degli Occhi di Fabriano sono assolutamente tracciabili. Anche perché – conclude Corneli – essendoci un processo di donazione, occorre tutelare la salute del donatore e del ricevente».

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