Fabriano

Liquidazione Agricom di Fabriano, le opposizioni presentano una mozione

Sit-in di sensibilizzazione domani mattina, 19 ottobre, alle 9 davanti al Comune. «È trascorso un anno senza presentare un piano di ristrutturazione e rilancio dell'azienda stessa», l'accusa lanciata dalle minoranze consiliari

I bovini dell'Agricom di Fabriano
I bovini dell'Agricom di Fabriano (Foto di repertorio)

FABRIANO – Azienda agricola di Fabriano da liquidare secondo i criteri della Legge Madia, mozione unitaria dei gruppi di minoranza da discutere nel prossimo consiglio comunale. E sit-in di sensibilizzazione domani mattina, 19 ottobre, davanti alla sede comunale a partire dalle 9. «Ce la mettiamo tutta per scongiurare la liquidazione dell’azienda e del patrimonio bovino della razza marchigiana. È trascorso un anno senza presentare un piano di ristrutturazione e rilancio dell’azienda stessa. Facciamoci sentire», l’appello dei capigruppo di Associazione Fabriano Progressista, Coalizione Scattolini-FdI-Lega, Fabriano Popolare, Fabriano Progressista, Forza Italia e Partito Democratico.

«Considerato che i beni e, dunque, l’azienda di cui è attuale titolare l’Agricom è frutto del lascito della ex-Ipab, il lascito – si dice nel testo – potrebbe contenere disposizioni contrastanti con la delibera dell’amministrazione comunale. Il patrimonio inoltre consta di 100 capi bovini di pura razza marchigiana, la più rilevante in provincia di Ancona e l’Agricom possiede enormi potenzialità dal punto di vista economico e sociale, tanto più se gestite con intelligenza e sostenute da investimenti adeguati a livello agro e zoo-tecnico. Inoltre, – si spiega – attraverso il rilancio produttivo si riuscirebbero a soddisfare le esigenze alimentari di enti sociali e di soggetti scolastici e, attraverso l’apertura di uno specifico punto vendita, anche a soddisfare le necessità di tanti consumatori privati, spesso in difficoltà, a causa della crisi economica».

Quindi, la proposta. «Ricondurre la gestione diretta dell’Agricom in capo all’amministrazione comunale o, in alternativa, stringere una sinergia con l’altra azienda pubblica, la Farmacom, dando via a un’azienda di multiservizi comunale. Il tutto, poi, per andare a stringere sinergie con l’istituto Agrario, soggetti accademici, entità scolastiche e istituzioni locali, tra produzione e commercio da un lato e scienza e formazione dall’altro, con indubbie opportunità sociali e ricadute occupazionali e riflessi benefici pure per l’indotto a servizio del territorio».

Dunque, un’idea lanciata invece di procedere alla mera liquidazione. E per dare maggiore forza alla mozione, domani mattina un sit-in davanti alla sede comunali per sensibilizzare sulla questione.

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