Fabriano

Avis Fabriano, Luciano Bano è il nuovo presidente

Prende il posto dell’uscente, Sebastiano Paglialunga. I suoi progetti per il futuro dell'associazione fabrianese fra difficoltà e punti di forza: «È fondamentale chiedersi sempre se abbiamo fatto tutto o potevamo fare di più»

Fabriano – Cambio della guardia alla presidenza dell’Avis di Fabriano. Luciano Bano nuovo presidente della sezione fabrianese dell’Avis. Prende il posto dell’uscente, Sebastiano Paglialunga.

Luciano Bano

«Voglio innanzitutto rivolgere un ringraziamento al presidente e all’intero Direttivo per l’enorme attività svolta. Il lavoro che ci aspetta è notevole. Infatti, ci sono alcuni aspetti in chiaroscuro che dovranno essere affrontati. Purtroppo il bilancio della nostra sezione presenta alcuni chiaroscuri».
Se da un lato sono migliorati numerosi aspetti dell’attività svolta, quali l’aggiornamento della comunicazione verso gli iscritti tramite il sito internet, i social media con Facebook e l’invio di sms, modalità questa apprezzata da una larga fetta di donatori, «d’altro canto si è verificata una sensibile e costante diminuzione delle donazioni pur in presenza di un numero di iscritti pressoché invariato. I nostri donatori a fine 2016, infatti, erano 2.234 e si sono recati complessivamente per 4.247 volte a donare ciò che avevano di più prezioso, il loro sangue, permettendo in ogni caso di mantenere l’Avis di Fabriano ai vertici regionali sia come numero di donazioni che per quelle pro-capite e non ultimo come incidenza rispetto alla popolazione.

Certo l’invecchiamento della popolazione fa sì che gran parte dei donatori abbia un’età superiore ai 45 anni e, pur mantenendo un corretto stile di vita, subiscono le conseguenze inevitabili dell’avanzare degli anni. Senza contare, poi, che la popolazione stessa di Fabriano è in costante diminuzione tanto che solo negli ultimi due anni è calata di quasi mille unità». Secondo il neo presidente, il calo che si rispecchia anche nelle donazioni, può essere imputabile anche a questo aspetto. «Non abbiamo dati certi ma, visto il quadro generale, abbiamo motivo di pensare che il fenomeno sia dovuto principalmente a persone in età lavorativa che si sono trasferite altrove, quindi potenziali donatori e donazioni in meno. Viviamo i tempi di una crisi che inevitabilmente si ripercuote anche sull’attività di raccolta sangue: la sfiducia, le difficoltà quotidiane anche nell’ottenere il giorno di riposo che pur spettando per legge molti, per pudore o per paura di compromettere il proprio rapporto di lavoro ma penso anche ai tanti lavoratori autonomi, decidono di non usufruirne il che comporta inevitabilmente concentrazioni di donazioni nella giornata del sabato».

Ma i segnali sono incoraggianti, soprattutto per i giovani che si avvicinano al mondo dell’Avis. «È immutato l’entusiasmo con cui i maggiorenni decidono di avvicinarsi a ciò che da sempre rappresenta l’Avis: solidarietà anonima, altruismo gratuito, cura del proprio benessere anche per aiutare meglio chi ha bisogno. Sono costanti i dati dei nuovi iscritti, grazie anche alle collaborazioni frequenti e diversificate con le scuole di ogni ordine e grado. Si parte come sempre dai bambini delle elementari che visitano il Centro Trasfusionale, a quelli delle medie inferiori per i quali nel maggio di ogni anno organizziamo il Trofeo Città di Fabriano con la collaborazione dell’Associazione Podistica, fino ai ragazzi delle superiori che incontriamo più volte, compresa la consegna delle borse di studio che vengono assegnate insieme ai diplomi. Su quest’ultimo aspetto vogliamo sottolineare che premiamo non tanto chi si distingue negli studi, quanto chi riesce a conciliare l’impegno personale con la solidarietà, sommando il voto del diploma con un punteggio aggiuntivo per ogni donazione fatta. Ed è straordinario vedere che i vincitori se le aggiudicano con 3, anche 4 donazioni ad appena 19 anni».

Proprio per dialogare meglio con il mondo dei giovani, l’Avis fabrianese sta rivoluzionando anche i linguaggi di comunicazione. «L’utilizzo di comunicazioni più veloci, efficaci, che danno risposte riscontrabili per un dialogo continuo con ogni iscritto, come ad esempio WhatsApp che viene sempre più usato tanto dai giovani quanto da persone di media età. L’uso della posta elettronica per l’invio di informazioni, richieste, proposte, video e soprattutto sulle iniziative in programma, che anno dopo anno crescono per numero e importanza. Le gite da uno fino a sette giorni, gli eventi sportivi con il Fabriano Rugby, la Team Volley di pallavolo e la Mirasole per il nuoto, le gare delle associazioni Podistica, Ciclistica Petruio e Mountain Bike “Pedalo Stracco”, le manifestazioni organizzate insieme ai gruppi con cui collaboriamo come il Vespa Club, gli spettacoli teatrali, i concorsi fotografici. Insomma una quantità e una qualità di occasioni di incontro con i cittadini che ci rende orgogliosi quando siamo indicati come punto di riferimento della nostra comunità, anche fuori del nostro territorio. Per poi arrivare, cade ogni cinque anni il 2 Giugno, alla Festa che celebra la nostra storia di sezione tra le più antiche e richiama ogni volta rappresentanti Avis da ogni parte del centro Italia, che pur di condividere con noi questa giornata affrontano viaggi anche di molte ore per uno spettacolo, possiamo dirlo con orgoglio, veramente unico tanto che il 70° anniversario si è svolto per la prima volta su due giorni».

Il presidente Luciano Bano guarda al futuro, all’insegna dell’incertezza. «Riusciremo a svolgere il nostro compito solo se manterremo la capacità di adeguarci ai cambiamenti che, di volta in volta, ci si presenteranno davanti. È fondamentale chiedersi sempre se abbiamo fatto tutto o potevamo fare di più. La risposta la troveremo negli occhi e nei sorrisi di chi ha le stesse nostre passioni, i nostri ideali, e in quelli riconoscenti di chi abbiamo aiutato, a loro insaputa, pur non avendo fatto nient’altro che condividere il nostro benessere e la nostra fortuna con le altrui difficoltà».

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