Fabriano

Area Vasta montana con Fabriano capofila, la richiesta unanime del territorio

Una voce sola quella scaturita dal consiglio comunale aperto che si è svolto questo pomeriggio all’interno di Palazzo del Podestà. La Regione apre alla possibilità

Il tavolo della presidenza

FABRIANO – Un coro unanime per dire “no” al de-potenziamento dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. E dire “si” alla creazione di un’Area Vasta montana. Una voce sola quella scaturita dal consiglio comunale aperto che si è svolto questo pomeriggio all’interno di Palazzo del Podestà. La Regione apre alla possibilità.

I sindaci del comprensorio montano (presente anche Francesco Baldelli, primo cittadino di Pergola, nel Pesarese), insieme ai rappresentanti dei sindacati, componenti di comitati cittadini, hanno ribadito a chiare lettere che i servizi sanitari nell’area comprensoriale di Fabriano non devono essere ridotti, ma piuttosto mantenuti e arricchiti. Anche alla luce delle difficoltà nelle infrastrutture viarie e ferroviarie, si legga progetto Quadrilatero a rischio incompiuta per le difficoltà di Astaldi.

«Tutti i primi cittadini del territorio coinvolti e che abbracciano ampie zone di tre Province (Ancona, Pesaro e Macerata), mi hanno chiesto di proseguire in modo compatto e, quindi, di organizzare riunioni a cadenza regolare. Vogliamo avviare ufficialmente la richiesta per la creazione di un’Area Vasta montana», l’intervento del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, in apertura dell’Assise civica.

Dopo i numerosi interventi dei cittadini e dei professionisti del settore che hanno rimarcato l’importanza dell’ospedale Engles Profili e le attuali carenze, oltre alle numerose eccellenze, hanno preso la parola anche i sindaci del comprensorio presente.

«Viabilità e ospedale sono una bomba da disinnescare. Vogliamo la modifica del decreto Balduzzi per il mantenimento del punto nascita», le parole del vicesindaco di Cerreto D’Esi, Giovanni Montanari.

Consiglio comunale aperto

«L’ospedale di Fabriano è fondamentale per il nostro territorio montano, come sono fondamentali le vie di comunicazione che a oggi ancora non ci sono e che rendono più difficoltoso il raggiungimento di altri centri ospedalieri. Abbiamo fatto più di 30 anni di politica per la montagna per fare rimanere le persone nel territorio, ora li lasciamo allo stato brado togliendo loro i servizi fondamentali», il punto proposto dal sindaco di Genga, Giuseppe Maderdoni.

«I servizi sanitari nelle aree montane sono imprescindibili anche per evitare lo spopolamento. A maggior ragione, si può raggiungere questo scopo, se ci sono i servizi fondamentali come quelli sanitari. Dunque, non possiamo permetterci che siano impoveriti, ma anzi vanni adeguati e potenziati», la presa di posizione del primo cittadino di Sassoferrato, Ugo Pesciarelli.

«Era necessario affrontare queste problematiche nell’ambito istituzionale del consiglio comunale perché la nostra area sta perdendo molto in servizi, dalle strutture sanitari, alle strade e ferrovie. Non ci voleva questa nuova crisi della Astaldi per il progetto Quadrilatero, anche per questo non si possono depotenziare i servizi sanitari ulteriormente», il monito del sindaco di Serra San Quirico, Tommaso Borri.

È stata, quindi, la volta del presidente della commissione consiliare regionale Sanità, Fabrizio Volpini. «Ho molto apprezzato il fatto che ci sia stato portato all’attenzione un documento condiviso e così ampio in termini di coinvolgimento del territorio. La richiesta di istituzione di un’Area Vasta montana merita di essere affrontata con l’istituzione di un tavolo. Credo che un’Amministrazione regionale attenta debba farsi promotrice di ciò, soprattutto perché siamo in una fase di discussione del Piano Sanitario Regionale. Credo che sia il momento opportuno. Sul Punto nascita posso solo dire che abbiamo reiterato la richiesta di deroga come zona disagiata e perché Fabriano è all’interno del cratere sismico».

In ultimo, l’intervento del direttore dell’Area Vasta n. 2, Maurizio Bevilacqua. «Non c’è alcuna volontà di chiudere il Punto nascita dell’ospedale di Fabriano da parte della Direzione sanitaria. Per quel che riguarda la carenza di personale, premesso che stiamo scontando il turn-over fra pensionamenti e nuovi ingressi e la carenza nazionale di pediatri, posso dire che entro fine anno saranno completati i concorsi e, quindi, assunti otto medici: Medicina Interna, Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Ortopedia, Dipendenze patologiche, Dipartimento Salute mentale, Diabetologia, Biologia».

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