Fabriano

Area Vasta 2, il direttore Guidi: «Stiamo recuperando gli interventi chirurgici non effettuati causa covid»

Procede spedita l’attività chirurgica nei tre ospedali di Area Vasta 2. Toccano quota 10mila le operazioni effettuate nelle sale operatorie di Fabriano, Jesi e Senigallia negli ultimi 9 mesi

FABRIANO – Procede spedita l’attività chirurgica nei tre ospedali di Area Vasta 2. Toccano quota 10mila le operazioni effettuate nelle sale operatorie di Fabriano, Jesi e Senigallia negli ultimi 9 mesi. Numeri importanti, calcolati dal primo novembre 2020 a metà luglio 2021, dal direttore, Giovanni Guidi, nel periodo in cui la pandemia Covid-19 ha rivoluzionato la sanità. Nel dettaglio sono stati circa 3.600 gli interventi fatti All’Engles Profili di Fabriano, 3.160 al Carlo Urbani di Jesi e 3.278 all’ospedale di Senigallia. In questi mesi c’è stata una riduzione dell’attività programmata per lasciare spazio ai reparti covid in gran parte ricavati negli ospedali di Jesi e Senigallia, mentre Fabriano aveva una piccola “area buffer”.

I principali dati

«Recentemente oltre agli interventi in classe A – riferisce il direttore di Area Vasta 2, Guidi – è ripresa anche l’attività programmata che affianca tutto ciò che riguarda le urgenze e l’oncologica. Ci sono molti interventi da recuperare causa emergenza Covid-19». Nel dettaglio all’Engles Profili di Fabriano sono stati fatti 674 interventi da novembre e dicembre 2020, la gran parte (552), per patologie tumorali. Da gennaio a luglio sono stati effettuati complessivamente 2.461 interventi chirurgici (più 465 urgenze) nelle quattro sale operatorie della struttura che attende la costruzione della nuova palazzina, di ultima generazione. Da novembre a luglio si arriva a quota 3.600. «Abbiamo affrontato – dichiara il direttore di Area Vasta 2, Guidi – un’attività raddoppiata rispetto alla prima ondata covid-19, mantenendo l’attività chirurgica. I tre ospedali si sono impegnati e tutti hanno contribuito a recuperare attività di sala operatoria. Tengo a ringraziare pubblicamente medici e infermieri e tutto il personale in servizio nei vari reparti. In questo periodo di pandemia non si è mai interrotta l’assistenza oncologica con tutte le precauzioni del caso e nemmeno le attività del Dipartimento materno-infantile», conclude Guidi.

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