Fabriano

Ancora cifre da profondo rosso per il fabrianese

Continua la crisi del distretto: nei primi sei mesi dell’anno l’area montana perde 43 imprese. Il grido di allarme lanciato dalla sezione cittadina della Cna

Andrea Riccardi, segretario della Cna Jesi-Fabriano
Andrea Riccardi, segretario della Cna Jesi-Fabriano

FABRIANO – Continua la crisi del fabrianese: nei primi sei mesi dell’anno l’area montana perde 43 imprese. Il grido di allarme lanciato dalla sezione cittadina della Cna.

Nei primi sei mesi dell’anno il numero delle imprese di Fabriano e dell’intera area montana si è assottigliato ulteriormente. «Rispetto alla fine del 2016 le imprese attive sono diminuite di 43 unità – spiega Andrea Riccardi segretario della Cna di Fabriano area vasta – da 3.916 sono passate a 3.873 (l’1,1 per cento in meno), un dato peggiore rispetto alle perdite registrate a livello regionale (-0,1 per cento pari a 162 imprese in meno)».

Secondo lo studio della Cna il calo dell’area è preoccupante se si paragona al numero di imprese della provincia, che nei primi sei mesi dell’anno vede un aumento dello 0,1 per cento: da 40.649 passano a 40.680, + 31 imprese.

«La perdita è più accentuata in termini relativi nei comuni di Cerreto d’Esi (-2,8 per cento) e di Genga (-3,3 per cento), ma in termini assoluti si concentra nel comune di Fabriano, che registra 19 imprese attive in meno rispetto a sei mesi prima».

A livello settoriale, le perdite di imprese dell’intera area di Fabriano si concentrano nel comparto dell’agricoltura, -26 imprese attive, e nel commercio, -15 imprese.

«La dinamica decrescente delle imprese del commercio riguarda l’area del fabrianese (-1,8 per cento) – precisa Giovanni Dini direttore Ufficio Studi Cna Marche – a Fabriano la differenza fra il numero di imprese attive del commercio nei primi sei mesi del 2017 vede una perdita di 8 unità (-1,4 per cento), per la provincia di Ancona la perdita è di una sola impresa (praticamente pareggio), mentre a livello regionale si contano 74 imprese in meno (-0,2 per cento)».

Ci sono, però, numeri positivi per alcuni comparti. «Ad aumentare sono le imprese di alcuni settori del terziario avanzato: attività finanziarie e assicurative (+6), attività professionali, scientifiche e tecniche (+3) e del settore costruzioni (+4). In questo caso, la crescita del settore nell’area è in forte controtendenza con il dato della dinamica di perdita di imprese del settore nella Provincia e nella Regione».

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