Economia

Take away per ristoranti, gastronomie e gelaterie, pronto il decreto

È una delle categorie messe in ginocchio dalla crisi dovuta alla pandemia e all’emergenza sanitaria. Il consigliere regionale Biancani annuncia il provvedimento: «Ritiro su ordinazione e in sicurezza»

PESARO – Take away, l’appello dei ristoratori è stato ascoltato. È una tra le categorie più in difficoltà che nei giorni scorsi ha incontrato il Prefetto per mettere a nudo cosa sta accadendo e quali sono i rischi. Le associazioni di categoria hanno fatto capire che uno su due potrebbe non riaprire, se dovesse continuare la serrata.

E mentre il Governo sta per varare una fase 2, anche nelle Marche si riparte. Il Consigliere regionale Andrea Biancani annuncia «Una piccola ma importante boccata di ossigeno per i servizi legati alla ristorazione e non solo. Entro oggi (26 aprile) il Presidente della Regione ha annunciato che emanerà un nuovo decreto, che consentirà da lunedì 27 aprile 2020 la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte di altre attività quali ad esempio rosticcerie, gastronomie, friggitorie, pizzerie pasticcerie, gelaterie.
La vendita per asporto, che consentirà alle persone di andare a ritirare personalmente ciò che ha ordinato, sarà effettuata previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo. Lo scopo è evitare assembramenti all’esterno e sarà consentito nel locale la presenza di un cliente alla volta.
L’apertura, nel corso degli ultimi giorni, è stata fortemente richiesta dai vari operatori e dalle diverse associazioni. Il settore della ristorazione è tra quelli che hanno sicuramente subito di più la chiusura forzata della propria attività. In molti hanno continuato a lavorare attraverso la consegna a domicilio che da una parte gli ha consentito di garantire un servizio per i propri clienti dall’altra ha sicuramente creato un aumento dei costi e dei problemi organizzativi».

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