Economia

Distretto calzaturiero, Sabatini: «Presto un incontro con Morani»

Il presidente della Camera di Commercio delle Marche annuncia un tavolo con il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico

Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche

MACERATA – «Non sprecare i contenuti e le soluzioni prodotte dalla ricerca Eurispes sul distretto calzaturiero Fermano-Maceratese» . È l’invito del presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, che annuncia un incontro con il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico (ovvero il dicastero che riconosce lo stato di crisi complessa delle aree industriali e su di esse interviene), l’onorevole Alessia Morani.

«Entro gennaio, con l’obiettivo di lavorare in sinergia perché si possano prendere provvedimenti finalmente significativi e incisivi per il settore», ha detto.

Che prosegue. «Dobbiamo lavorare con fiducia, facendo tesoro anche degli errori passati – spiega il presidente – se vogliamo dare una risposta efficace soprattutto al 40% di imprenditori che, nei dieci anni tra il 2009-2019 hanno visto diminuire significativamente il loro fatturato: non possiamo dire loro di aumentare o consolidare la loro presenza fuori dai confini nazionali se non li accompagniamo con azioni serie, strutturali e condivise, che partono da un sistema fiscale nazionale che li renda competitivi rispetto ai concorrenti internazionali e si completano con la tutela del marchio, cioè una legge che applichi il Made in Italy sulla scarpa» .

Secondo il presidente dell’ente camerale, questo significherebbe anche occuparsi di due delle criticità più evidenti del distretto marchigiano. «Un terzo delle aziende è legato al mercato italiano, che è ancora impantanato nella crisi (un italiano su tre acquista al massimo due paia di scarpe all’anno, uno su 10 ne acquista solo un paio e il 3,1% anche più raramente ndr.), mentre il fatturato export è minimo o addirittura nulla. Inoltre, c’è un’altissima percentuale di prodotti semilavorati che è delocalizzata all’estero, in paesi anche europei dove sono evidenti i vantaggi legati al costo della manodopera, che invece rappresenta uno dei punti di forza delle nostre produzioni».

Sabatini non nasconde, però, che i calzaturieri «sono chiamati ad evolversi, partendo innanzitutto da forme di aggregazione capaci di dare una soluzione al problema della piccola dimensione». Un riferimento questo al contratto di rete, che va «favorito attraverso finanziamenti pubblici, che sono stati già sperimentati con successo tra il 2011 e il 2014, e poi sono spariti dal bilancio dello stato» e alla necessità di «una maggiore attenzione alle vendite online, che rappresenta un mercato in positiva evoluzione che va aggredito».

L’elenco delle misure a favore del settore comprende anche «l’estensione al nostro distretto delle agevolazioni, previste dal decreto crescita per le operazioni di aggregazione aziendale compiute da società con sede nel Sud Italia, la tassazione di distretto, la riduzione dell’Irap, che così come è strutturata rappresenta una tassa odiosa, l’istituzione nel Fermano-Maceratese della Zes (Zona economica speciale, ndr.), offrendo alle aziende che operano al suo interno agevolazioni in deroga rispetto alle politiche nazionali » e «non per ultima, l’intensificazione della battaglia all’industria del falso» .

«Sono certo – conclude Sabatini –  che in questo solco di impegno e di proposte troverò disponibilità anche da parte del sottosegretario agli Affari Europei l’onorevole Laura Agea, che conosce bene la situazione del nostro distretto e può farsi carico di autorevoli iniziative anche a livello europeo, dove è determinante che si difenda e promuova la grande qualità del Made in Italy».

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