Economia

Primo semestre 2022, cresce l’export delle Marche

Marche la seconda regione di Italia per incremento delle esportazioni. Sabatini di Camera di Commercio: «Il calzaturiero torna ad avvicinarsi ai valori del 2019»

ANCONA – Ammonta a 10,4 miliardi il valore dell’export del primo semestre 2022 e segna una crescita del +72,5% rispetto al primo semestre del 2021, percentuale che fa delle Marche la seconda regione di Italia per incremento delle esportazioni. In tutto questo bisogna tenere conto del peso degli articoli farmaceutici chimici medicinali e botanici, al netto dei quali l’export regionale cresce comunque del 25,2% (più dell’Italia che registra +22,5%).

«L’inevitabile perdita di quota di mercato russo è compensata da incrementi importanti verso altre destinazioni», spiega il presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini. «E anche dal raffronto (parliamo sempre di primo semestre) con il pre-pandemia; la crescita c’è ed è buona: +68,9% il risultato sul totale export se rapportato allo stesso intervallo del 2019. Risultato incoraggiante anche al netto di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici: +24,5%».

I dati, secondo Camera Marche, confermano il potenziale di vitalità dell’economia marchigiana e delle micro piccole e medie imprese che ne costituiscono la componente più significativa; si tratta di realtà dai prodotti competitivi ma spesso una struttura aziendale che non gli permette di stare efficacemente sui mercati globali. «Per questo è essenziale il supporto che le istituzioni come Camera Marche, insieme alle sue Aziende Speciali, possono fornire loro in filiera con soggetti quali tra tutti la neonata ATIM, strumento regionale capace di garantire contributo essenziale di coordinamento e programmazione anche sul fronte internazionalizzazione in modo snello ed efficiente, garantendo integrazione tra risorse regionali e nazionali», dice Sabatini. «Fondamentale in questa partita potrebbe essere il ruolo delle Associazioni di categoria rispetto all’aspetto formativo: bisogna imparare a strutturarsi per competere sui mercati esteri ( in rete o in filiera) per coglierne appieno le opportunità; tutto questo sperando che l’innalzamento del costo di energia e materie prime – e in parte le sanzioni – non ci vedano registrare numeri inferiori alla prossima rilevazione. Per scongiurare questa possibilità sistema bancario e Governo dovranno essere accanto agli imprenditori per sostenere i costi dell’internazionalizzazione».

Alla vigilia del MICAM e dei prossimi appuntamenti fieristici della moda a Milano l’occhio cade sul calzaturiero: la crescita dell’export calzaturiero marchigiano (28,7%) supera quella italiana ( 23,6%). 

«Il calzaturiero torna ad avvicinarsi ai valori del 2019: le esportazioni del primo semestre 2022 valgono 627,5 mln euro +28,7% sul 2021, “solo”  – 3,3% rispetto ai primi sei mesi del 2019», sottolinea Sabatini. «Tutte le province hanno segno positivo e i nuovi mercati si mostrano interessanti: in particolare gli USA verso cui anche Regione Marche e SVEM stanno indirizzando le loro progettualità».

«Un risultato molto positivo per la nostra regione – ha commentato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni – trainato dal comparto farmaceutico ma che ha coinvolto tutti i principali settori di specializzazione. Un incremento particolarmente significativo che tuttavia, per alcuni comparti, non coincide con una crescita delle quantità esportate e che quindi, oltre che un possibile ribilanciamento del portafoglio prodotti esportati, riflette il forte aumento dei prezzi.

In un quadro internazionale sempre più incerto a causa della crisi geopolitica e caratterizzato da elevati livelli di inflazione e di aumento esponenziale dei prezzi dei prodotti energetici ­ – ha proseguito Schiavoni – il nostro timore è che le imprese esportatrici per poter sopravvivere si troveranno a dover scaricare a valle almeno una parte dei maggiori costi subiti dal lato degli input, aumentando il prezzo finale dei beni esportati senza tuttavia alimentare una crescita reale».

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