Economia

Jesi, i lavoratori di TeamSystem in sciopero: «Noi di fronte a un bivio complicato»

Davanti alla sede della TeamSystem la protesta tra lavoratori e delle sigle sindacali. Ecco cosa chiedono all'azienda dopo la notizia della chiusura del polo di Jesi dove lavorano 300 persone

JESI – Alle 10.30 circa, con il cielo grigio e qualche goccia di pioggia, alcuni dei lavoratori della TeamSystem cominciano ad uscire dalla sede jesina per ritrovarsi nel parcheggio vicino. La protesta inizia così, questa mattina, 19 marzo, tra le bandiere della Fiom Cgil e della Ulim. Qui insieme agli esponenti delle sigle sindacali e alle Rsu aziendali anche altri lavoratori provenienti da aziende della Vallesina. Uniti, insieme per solidarietà. Sei le ore di sciopero indette. L’azienda marchigiana con sede a Pesaro, “leader in Italia nei software gestionali e nei servizi di formazione per azienda, imprese, artigiani e microimprese“, come si legge dal sito ufficiale, ha deciso di chiudere dopo sei anni il polo jesino. Trecento le famiglie coinvolte. Sul tavolo il trasferimento a Pesaro, ad oltre 75 km. «Con disagio e a malincuore siamo qui – spiega Simone Marani, in TeamSystem da 20 anni e delegato Rsu Fiom – Ma siamo qui per testimoniare il disagio che stiamo vivendo. Capiamo i motivi dell’azienda ma noi lavoratori ci troviamo di fronte ad una scelta difficile per ridurre al minimo i nostri disagi sia professionali sia familiari cercando di conciliare i tempi del lavoro alla vita personale».

TeamSystem sei anni fa aveva puntato su Jesi, e nel polo di via Alesssandro Ghislieri aveva fatto confluire 300 lavoratori provenienti da Senigallia, Fabriano e Ancona. L’età media dei lavoratori è di circa 45 anni. Qui, ci raccontano, le persone si sono stabilizzate. Ora per loro un nuovo cambiamento. «La chiusura metterà i dipendenti di fronte ad un bivio complicato – spiegano i lavoratori – Pensare alle dimissioni o accettare la soluzione economicamente meno penalizzante tra lo spostamento a Pesaro (con un salario decurtato dalle maggiori spese sostenute), o l’adesione per chi ancora non l’avesse fatto al part-time, rinunciando ad una decurtazione dello stipendio e di tutte le voci correlate ma ottenendo il diritto ad uno smart working al 60% o nella migliore delle ipotesi all’80%». Da qui la manifestazione di protesta.

«All’azienda chiediamo di ripensare questa scelta. Il sito di Jesi è quello con una maggior produttività rispetto agli altri. Non c’è un vero problema economico. La notizia ci è stata data come un dato di fatto ed è stata una vera e propria sorpresa. Chiediamo ancora un confronto, chiediamo di ripensare la scelta che comporta grandi disagi per i lavoratori e danni anche per l’indotto», spiega Maurizio Gabrielli della segreteria provinciale Fiom Cgil per la Vallesina. «Quello che vogliamo è comprendere meglio le ragioni di questa scelta, di questa operazione che noi ora contrastiamo – dice Vincenzo Gentilucci della Uilm – Ma siamo disponibili ad un tavolo di confronto e di discussione con l’azienda».

Presente anche il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo. «Ci siamo attivati e stiamo lavorando – racconta – per capire se possiamo dare un contributo. Venerdì ci sentiremo con l’azienda. L’impatto su territorio e a livello occupazionale non nascondo che è davvero importante».

Dall’azienda si spiega che: «TeamSystem conferma di aver incontrato le organizzazioni sindacali e i propri dipendenti per illustrare il progetto strategico volto a rafforzare il posizionamento dell’headquarter storico di Pesaro come principale hub di innovazione digitale in tutto il centro Italia. Coerentemente con l’obiettivo di consolidare l’hub di innovazione digitale, partirà un percorso per integrare tutti i dipendenti attualmente in forza alla sede di Jesi nella squadra operativa a Pesaro entro settembre 2024».

L’hub di Pesaro, sede storica di TeamSystem, è destinato, spiegano dall’azienda «a potenziale il proprio ruolo di crocevia di innovazioni tecnologiche, di sinergie professionali, di scambio di competenze e di confronto tra i vari team dell’azienda nella regione delle Marche. Si tratta di un progetto in linea con l’importante crescita fatta registrare da TeamSystem nel corso degli ultimi anni, non solo in termini di fatturato, ma anche di organico e competenze acquisite».

Che prosegue: «In uno scenario di mercato tecnologico che richiede di poter far leva su spazi fisici all’avanguardia e in grado di rappresentare un raccordo strutturale tra la modalità di lavoro da remoto e in presenza, TeamSystem dopo aver valutato attentamente tutte le opzioni ha deciso di investire con convinzione su questo hub che rappresenta un’eccellenza a livello italiano. In questo quadro, partirà un percorso concreto che vedrà gli uffici di Pesaro evolversi anche dal punto di vista strutturale, con uffici sempre più votati all’interazione e al confronto tra le risorse, bar interno, spazi di collaborazione modulabili a seconda delle esigenze e aree dedicate a ospitare eventi di ogni tipo».    

Infine, aggiunge: «L’azienda consapevole dei possibili disagi che questa transizione potrebbe causare a alcune fasce circoscritte della popolazione aziendale di Jesi, metterà a disposizione degli ambienti di coworking sia ad Ancona che a Fabriano, che fungeranno da punti di appoggio aggiuntivi. Questa operazione, infine, rientra nel più ampio scenario che vede TeamSystem impegnata per incrementare la flessibilità organizzativa e il bilanciamento vita privata-lavoro dei propri dipendenti attraverso la nuova filosofia di lavoro TeamSystem. Ad oggi l’83% dei dipendenti lavora in settimana corta da lunedì venerdì a ora di pranzo con un utilizzo dello smartworking tra il 60% e 80%».

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