Economia

Imprese e fondi, Tritarelli (Cna Macerata): «Basta click day»

Il presidente Cna Macerata, Maurizio Tritarelli esprime ferma opposizione all'utilizzo dei click day nei bandi per l'assegnazione dei fondi alle imprese. Ecco cosa dice

MACERATA – Il presidente Cna Macerata, Maurizio Tritarelli, esprime ferma opposizione all’utilizzo dei click day nei bandi per l’assegnazione dei fondi alle imprese, sottolineando come questa pratica non tiene affatto conto della qualità dei progetti: «Le imprese, insieme ai nostri consulenti, investono tempo e duro lavoro per preparare con cura le domande, ma spesso vedono sfumare ogni possibilità di accesso al finanziamento nei pochi secondi in cui vengono esaurite le risorse disponibili. Così non si valutano per nulla i progetti ma vince chi arriva prima, magari perché ha la connessione internet più veloce».

Recente il caso del click day per assegnare i soldi del Fondo di sostegno alla gastronomia e all’agroalimentare, aperto lo scorso primo marzo: «Molte imprese hanno riscontrato difficoltà nel presentare la domanda a causa del blocco della piattaforma di Invitalia, altre non sanno se il loro progetto è stato acquisito o meno. Questa modalità non è più tollerabile, i funzionari devono valutare le domande, una per una, con criteri chiari ed oggettivi».

Qualche giorno fa, la Procura europea ha reso noti i risultati delle indagini avviate sui finanziamenti legati al NextGenerationEU: ben 179 le inchieste attive in Italia su un totale di 206. L’Italia è quindi in cima alla lista per danni finanziari al bilancio dell’Unione, con 7,38 miliardi di euro stimati a seguito di varie malversazioni. Il Presidente Tritarelli evidenzia la necessità di una revisione urgente dei meccanismi di assegnazione dei fondi e di una maggiore trasparenza nei processi decisionali: «Occorre una maggiore vigilanza e controllo sull’utilizzo dei fondi comunitari. Il Procuratore Capo Europeo ha messo in allerta il nostro Paese sul coinvolgimento in queste frodi finanziarie della criminalità organizzata. A farne le spese sono soprattutto le piccole imprese che si vedono sottrarre risorse preziose e spesso fondamentali per il proseguo della loro attività. Proponiamo valutazioni qualitative dei singoli progetti, premialità per le pmi e suddivisione delle risorse in bandi più piccoli, meno appetibili per la criminalità organizzata».

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