Economia

Confindustria Marche dopo i dati Istat: «Stato e Regione sostengano le imprese»

Il presidente Claudio Schiavoni esprime forte preoccupazione sul drammatico calo della produzione industriale nel primo trimestre dell’anno. «Ci aspettiamo davvero molto dal decreto che sta per essere emanato. Auspichiamo misure forti, anche a livello regionale»

I dati dell’Istat sulle conseguenze economiche della pandemia non fanno che aumentare le preoccupazioni delle imprese e di Confindustria Marche. «Un calo della produzione industriale del 28,4% e un calo del Pil del 4,7% solo nel primo trimestre 2020: la doccia fredda dell’Istat che leggiamo oggi sulla stampa non fa che confermare la gravità della situazione che stiamo vivendo nel nostro Paese, soprattutto nei confronti dei nostri conpetitor europei» dice il presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni.

Schiavoni riporta anche i dati di due sondaggi effettuati da Confindustria sulle imprese associate, uno all’inizio della crisi e un secondo intorno alla metà di aprile: «Nelle Marche tutte le imprese intervistate hanno riportato un netto peggioramento dell’impatto negativo del coronavirus e dell’entità del danno: solo per citare alcuni dati, rispetto alla normalità (marzo 2019), si è assistito a un calo in media del 36,6% del fatturato e del 38% delle ore lavorate. Il 92% delle aziende sta riscontrando problemi relativi al rallentamento della domanda sul mercato domestico o estero di beni e/o servizi prodotti e il 90% delle aziende ha fatto ricorso o ha intenzione di ricorrere agli ammortizzatori sociali che riguarderanno il 77,4% dei dipendenti».

Claudio Schiavoni
Claudio Schiavoni

Sempre secondo l’indagine di Confindustria Marche, nella regione la quasi totalità delle imprese ha dichiarato di aver subito effetti negativi a causa dell’emergenza sanitaria. I dati negativi sono cresciuti esponenzialmente nell’arco di poche settimane: la percentuale di aziende che ha ricevuto un danno severo è passata dal 14,7% al 41,2%.

«Questi dati non mi stupiscono se pensiamo che la nostra regione in un recente studio di Prometeia è risultata tra le più penalizzate dalla lunga fase di lockdown, perché caratterizzata da una forte specializzazione in comparti non essenziali quali moda, mobili, cantieristica navale e per incidenza del valore aggiunto del comparto industriale sospeso sul totale, con una percentuale del 69,1% – spiega Schiavoni -. La preoccupazione quindi è ancora più profonda perché l’emergenza si è innestata in una situazione economica della nostra regione già particolarmente delicata».

Da qui la richiesta al governo: «Ci aspettiamo davvero molto dal decreto che sta per essere emanato: auspichiamo soprattutto misure forti e concrete a sostegno della liquidità, con efficacia immediata e non soggetta a rallentamenti burocratici, come anche interventi sulla fiscalità – continua Schiavoni -. Altrettanto ci aspettiamo dalla Regione Marche, auspicando che sia al nostro fianco per aiutare concretamente le imprese del nostro territorio: pensiamo ad esempio all’accelerazione dei pagamenti verso le aziende, alla proroga consistente dei termini per gli adempimenti a carico delle imprese, garantendo intanto gli scorrimenti delle graduatorie a sostegno degli investimenti strategici come quelli per le aree del sisma e per impresa 4.0., puntando all’attivazione di tutte le risorse comunitarie ancora non impegnate per sostenere le aziende».

Il numero uno degli industriali marchigiani conclude così: «Auspichiamo quindi di avere un confronto di merito con il presidente e gli assessori regionali competenti per verificare le risorse attivabili e le loro possibili destinazioni, alla luce anche di alcune anticipazioni uscite sulla stampa negli ultimi giorni. Fondamentale sarà un approccio collaborativo, facilitatore e non vessatorio nell’applicazione delle norme, a partire da quelle in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, tema sul quale per primi ci siamo impegnati fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria condividendo con le parti sociali il Protocollo nazionale del 14 marzo, integrato il 24 aprile che detta le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e la continuità produttiva delle imprese. Le nostre aziende sono del resto impegnate da sempre sui temi della sicurezza e già prima della riapertura si sono attivate per adottare tutte le misure necessarie».

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