Economia

Banche, Bper cresce nelle Marche: da 13 a 130 filiali. L’Ad Vandelli: «Un sogno che si realizza»

L'amministratore delegato garantisce: «Nessuna cessione di filiali ex Ubi, tenuta occupazionale, direzione regionale ad Ancona. Tra i manager ci saranno persone dall'accento marchigiano»

«Entrare in maniera consistente nelle Marche per Bper è un sogno che si realizza. È un territorio di elezione, vicino alle caratteristiche economiche e sociali all’Emilia Romagna, ed è l’occasione per dare continuità alla nostra presenza nelle regioni che si affacciano sull’Adriatico, dopo essere cresciuti in Abruzzo, Molise e Puglia». Così l’amministratore delegato e direttore generale del gruppo bancario modenese, Alessandro Vandelli, ha definito l’acquisizione di 117 sportelli ex Ubi nelle Marche, ramo d’azienda ceduto da Intesa, e che porterà il gruppo modenese in regione dalle attuali 13 filiali a 130 filiali complessive. A livello nazionale, Bper acquisirà 620 sportelli (486 filiali e 134 punti operativi), di cui una piccola parte, 33, di Intesa Sanpaolo, con 5.107 dipendenti.

L’ad Bper Alessandro Vandelli

In una videoconferenza stampa dedicata esclusivamente all’impegno di Bper nelle Marche, l’ad Alessandro Vandelli ha rimarcato le origini del suo istituto, «una ex banca popolare, fondata nel 1867 con il nome di Banca Popolare di Modena, che pur nelle sue trasformazioni e nella sua crescita ha mantenuto nel dna la grande vicinanza alle piccole e medie imprese e alle famiglie». Da qui, un modello di fare banca «che valorizza i territori in cui agisce, sempre cercando di conoscere in maniera approfondita le esigenze locali, e facendo leva su una rete di servizi tutti interni e su una rete di filiali che riteniamo fondamentali nel rapporto con la clientela»; per questo – ha detto ancora Vandelli – «arriviamo nelle Marche con l’intenzione di essere una presenza durevole, e con l’impegno forte di sostenere i progetti di sviluppo e le ambizioni delle famiglie e delle imprese marchigiane. Cercheremo di far diventare questa regione una delle regioni chiave della nostra attività nel Paese».

L’amministratore delegato ha inoltre rassicurato che il passaggio di proprietà delle filiali marchigiane ex Ubi non inciderà sui livelli occupazionali: «Non abbiamo intenzione di chiudere alcuna filiale e vogliamo tenerci molto stretto il personale che da Ubi Banca entrerà in Bper», ha detto, anticipando poi l’intenzione di «portare nelle Marche una direzione regionale dedicata alle Marche». Dove? «In questo momento la soluzione immobiliare che abbiamo individuato è Ancona dove c’è una possibilità di avere accanto una filiale significativa, e altri piani per contenere un numero considerevole di persone a servizio del territorio», ha accennato, anticipando che l’edificio sarà ubicato probabilmente in centro. «Questa settimana cominceremo a raccogliere dati e a calibrare l’intera nostra struttura nelle Marche», ha detto ancora, precisando che l’ingresso delle filiali ex Ubi nel mondo Bper dovrebbe avvenire entro febbraio 2021, con piena operatività della nuova rete da lunedì 22 febbraio. Infine, «tra i manager che guideranno la crescita di Bper in regione ci saranno persone dall’accento marchigiano».

Entrando in maniera più consistente in una regione in cui gli indicatori economici descrivono una situazione di crescente sofferenza (complice il sisma, il gap infrastrutturale, la crisi dei distretti industriali e ora l’emergenza sanitaria), Alessandro Vandelli ha garantito il sostegno di Bper, in tema di impieghi (il credito non verrà meno, ha detto) e di servizi alle imprese. «Nel nostro dna c’è la cultura del servizio alla piccola e media impresa. Siamo la banca che ha sperimentato la logica dei distretti, in Emilia Romagna e nel modenese il fenomeno dei distretti fanno parte della nostra storia. Nelle Marche ritroviamo condizioni che un po’ ci ricordano da dove siamo partiti. Quello che faremo nelle prossime settimane è cercare di avere occasioni di contatto con gli attori della regione, le diverse realtà rappresentative dell’imprenditoria, gli enti pubblici, le associazioni, per aggiungere conoscenza alla nostra esperienza già maturata qui. Abbiamo percepito una grande attenzione alle tematiche legate all’export, metteremo a disposizione la nostra esperienza con l’apertura di appositi centri impresa»-

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