Economia

Accordo Whirlpool-Arcelik, la Fiom sollecita un incontro al Mimit. A Melano a marzo lavoro al 50%

Pullini: «Ora è fondamentale avere chiarezza sul piano industriale della nuova proprietà ed esaminare le possibili ricadute occupazionali e di mantenimento di tutti i siti italiani, compresi quelli marchigiani»

Lo stabilimento di Melano

FABRIANO – Il giorno dopo l’annuncio del via libera definitivo dell’Antitrust inglese all’accordo Arcelik/Whirlpool, dalla Fiom di Ancona si torna a chiedere al Governo la convocazione del tavolo per esaminare le possibili ricadute occupazionali e di mantenimento di tutti i siti italiani, compresi quelli marchigiani: a Melano di Fabriano (oltre alla presenza in città anche del centro direzionale) e a Comunanza, circa 1.500 lavoratori marchigiani coinvolti, 4.600 in tutta Italia. Anche perché nel mese di marzo nel sito fabrianese si lavorerà complessivamente per soli 11/12 giorni, per i restanti si farà ricorso alla cassa integrazione. Di fatto, quindi, le linee di produzione di Melano saranno utilizzate a circa il 50% della capacità produttiva.

La dichiarazione

«Adesso non ci sono più scuse per non convocare subito il tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy a seguito del via libera definitivo dell’Antitrust inglese», dichiara Pierpaolo Pullini, componente della Segreteria provinciale della Fiom e responsabile per il distretto produttivo di Fabriano. Secondo quanto filtra dalla multinazionale americana, il cronoprogramma dovrebbe essere questo: aziende separate fino al prossimo primo aprile, e debutto ufficiale della nuova società Beko Europe, dal 2 aprile. Newco che vedrà la presenza del gruppo turco con una quota del 75% e della stessa multinazionale americana con il 25%. Secondo l’accordo, Whirlpool trasferirà il business europeo dei grandi elettrodomestici con i 7 stabilimenti e tutti la forza lavoro. Arcelik conferirà due stabilimenti produttivi romeni.

«Le organizzazioni sindacali avevano chiesto un incontro al Ministero nel mese di novembre e torniamo nuovamente a sollecitarlo, anche se si resta della convinzione che andava fatto prima. Ora è fondamentale avere chiarezza sul piano industriale della nuova proprietà», prosegue Pullini. «Lo scorso 22 febbraio si è insediato il tavolo di settore, durante il quale il Governo si era impegnato a convocare le parti non appena ci sarebbe stato l’ok definitivo: adesso è il momento di agire per mettere in sicurezza tutti i plant produttivi e gli enti centrali, affinché sia garantita la centralità dell’Italia, e del territorio di Fabriano, nelle strategie di questa nuovo grande player», conclude.

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