Cultura

Urbino, 25 mila visitatori: la mostra di Perugino prorogata

La mostra affronta, attraverso una ventina di opere, uno dei momenti più alti nella storia dell’arte rinascimentale e il rapporto con Raffaello

L'annunciazione del Perugino

URBINO – Oltre 25 mila visitatori per la mostra “Perugino. Il maestro di Raffaello” che dallo scorso 20 luglio. Per questo motivo il Comune di Urbino, con Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura, hanno deciso di prorogare l’apertura sino al 1 novembre 2021.

La rassegna espositiva si è arricchita nell’ultimo mese con l’arrivo del prestigioso San Girolamo Penitente (1515 – 1520) proveniente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. La tela inizialmente fu attribuita alla bottega del Perugino, solo successivamente alla fine del secolo scorso, il riconoscimento all’unanimità come opera del maestro, più precisamente alla sua produzione più tarda.

Ritroviamo in primo piano San Girolamo inginocchiato, un po’ arretrato alla sua destra un leone dallo sguardo mansueto a far da guardia alla croce piantata nel terreno. All’alta croce corrispondono gli alberi slanciati sulla sinistra del paesaggio, molto semplice e privo di ulteriori elementi decorativi. L’attenzione dello spettatore è inevitabilmente focalizzata sul gesto del santo e sul suo sguardo rivolto al Crocifisso: un dialogo silente, intriso di pietismo devozionale che ben si addice al contesto in cui si concluse la carriera del Perugino, lontano dalle corti e dai grandi committenti a contatto soprattutto con le realtà religiose perugine o del contado umbro.

La mostra affronta, attraverso una ventina di opere, uno dei momenti più alti nella storia dell’arte rinascimentale. Perugino è uno dei maggiori maestri del suo tempo e dopo aver guidato il cantiere della Cappella Sistina, è in assoluto il più quotato.

Ma la mostra intende cogliere un momento particolare della sua vicenda artistica, quando gli equilibri del Quattrocento sono ormai alle spalle e Perugino è all’apice della carriera, quando emerge nella sua stessa bottega il genio precoce del giovane Raffaello.

Il rapporto biere è possibile immaginare l’incontro tra i due e si conclude mettendo a confronto le due tavole dedicate allo Sposalizio della Vergine, quella di Perugino, dipinta per la Cattedrale di Perugia (oggi al Musée des Beaux Arts di Caen) e quella di Raffaello per la chiesa di San Francesco a Città di Castello (oggi alla Pinacoteca di Brera).

La rassegna, con prestiti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, dal Museo di Arte Antica e di Arte Sacra di Sutri, dal museo del tesoro della Basilica di San Francesco di Assisi e dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, si snoda in un percorso narrativo articolato in sezioni allestite nelle Sale del Castellare.

Frutto della collaborazione tra la Regione Marche e il Comune di Urbino, curata da Vittorio Sgarbi e organizzata da Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura, la mostra completa idealmente le celebrazioni per il quinto centenario della morte di Raffaello e anticipa il quinto centenario della morte di Perugino che si celebrerà nel 2023.

La mostra è infine accompagnata da un catalogo scientifico edito da Maggioli Cultura.