Cultura

Trecento donne marchigiane, la loro biografia a Palazzo Bisaccioni

Due anni di ricerche e 34 studiose per il "Dizionario Biografico delle Machigiane", con le firme di studiose autorevoli e di giovani ricercatori che hanno lavorato in sinergia con i curatori. Venerdì a Jesi

Palazzo Bisaccioni jesi
Palazzo Bisaccioni (foto dal sito www.fondazionecrj.it)

JESI – La biografia di trecento donne marchigiane che negli ultimi due secoli si sono distinte nei più disparati campi della vita pubblica.

Da Nord a Sud delle Marche, il “Dizionario delle donne marchigiane” raccoglie storie di donne famose e di donne umili che hanno svolto lavori “normali”. Questa settimana che va verso l’8 marzo, Giornata Internazionale della donna, il volume sarà presentato in più città marchigiane e approderà a Jesi venerdì 9 marzo, ore 17, a Palazzo Bisaccioni.

dizionario donne marchigiane
La copertina del Dizionario

Il volume è il lavoro editoriale uscito quest’anno dell’Associazione di Storia Contemporanea, con sede a Senigallia. A Jesi sarà presentato da Paola Sabbatini per il Centro Cooperativo Mazziniano di Jesi, interverranno i curatori dell’opera Lidia Pupilli e Marco Severini. «L’opera ha richiesto due anni di intense ricerche e coinvolto 34 autrici e autori tra cui due studiosi estere – fa sapere l’associazione curatrice – L’opera ribalta non pochi canoni storiografici, a partire da quello che vuole al centro delle ricerche solo donne note e benestanti». Non solo donne ricche e famose ma anche il profilo di donne che hanno svolto lavori umili e che si sono distinte nei più disparati campi della vita pubblica.

La regione è stata divisa in aree e affidata a ciascuna di esse un responsabile: «Benché disertate a lungo dagli studi, le marchigiane si sono sempre fatte trovare pronte di fronte ai principali cambiamenti dell’età contemporanea, non solo politici ma anche civili, intellettuali e socioeconomici. Ecco allora le diverse figure della civiltà rurale (vergara, fattora, casalinga,  etc.), del modello marchigiano della piccola media impresa, dell’imprenditoria. Non mancano poi le “prime donne” in campo emancipazionista, nelle libere professioni (la prima avvocata, la prima medico condotta, etc.) e nelle istituzioni». Nel volume, le firme dei ricercatori e dei curatori che hanno lavorato in sinergia a questa opera.

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