Cultura

Traviata da brividi

Applausi a scena aperta al Pergolesi per la Traviata con la regia di Franco Dragone. Le straordinarie interpretazioni di Nunzia De Falco e Sehoon Moon, del grande Giovanni Meoni, incantano il pubblico

JESI – Un impianto scenico semplice ma d’effetto, simbolico e geniale. Emozionante e magica La traviata nel nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini per la regia di Franco Dragone. Una direzione incentrata sul personaggio di Violetta, reso attualissimo dalla lettura acuta del regista: «Non è difficile immaginarsi, oggi, in una comunità virtuale che esterna giudizi senza appello. Non è difficile immaginarsi che una donna venga mortificata ed emarginata. Non è difficile immaginarsi un amore schiacciato dalla gelosia, dalla carriera, dalle differenze sociali».

Sehoon Moon

D’esperienza l’interpretazione del soprano Nunzia De Falco, in scena ieri sera nei panni di Violetta Valéry che stasera torna ad essere interpretata dal giovane soprano georgiano Salome Jicia. Straordinario il tenore coreano Sehoon Moon che ha dovuto sostituire Ivan Defabiani fuori gioco per l’influenza e la febbre nel ruolo di Alfredo Germont. Il coreano ha visto lo spettacolo di venerdì ed è salito sul palcoscenico per la serata di ieri con professionalità ed indiscutibile bravura. Laureato nel 2011 in canto Lirico alla Dankook University di Seul, Moon ha debuttato proprio nel ruolo di Alfredo Germont nella Traviata.  A Defabiani, che nonostante tutto ha generosamente cantato venerdì sera, va il ringraziamento della Fondazione Pergolesi Spontini per la grande sensibilità e la generosità mostrata nei confronti del pubblico del Teatro Pergolesi. Ha letteralmente incantato il pubblico l’interpretazione di Giovanni Meoni nei panni di Giorgio Germont. Interprete importante della tradizione operistica italiana e del repertorio verdiano, Meoni è apprezzato in tutto il mondo per il fraseggio raffinato e la rilevante presenza scenica che hanno colpito anche il pubblico jesino, estasiato. Il resto del cast: Flora Bervoix è Mariangela Marini, Annina è Teresa Stagno, Gastone Visconte di Létorières è Daniele Adriani, Il barone Douphol è Omar Kamata, Il marchese d’Obigny è Cuneyt Unsal, Il dottor Grenvil è Enrico Marchesini, Giuseppe è Alessandro Pucci, un domestico di Flora Massimiliano Fiorani, il commissionario è Franco Di Girolamo.

scena Jicia e DeFabiani. Foto Binci

Le scene, delicate, a tratti oniriche, sono di Benito Leonori, i costumi di Catherine Buyse Dian, disegni e luci di Fabrizio Gobbi, assistente alla regia Michele Mangini. Perfetta l’Orchestra Sinfonica G. Rossini magistralmente diretta dal giovane Giuseppe Montesano, al debutto italiano nonostante la sua grande esperienza all’estero, il coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” con il Maestro Carlo Morganti.

La traviata, scena finale. Foto Binci

Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave dal dramma “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas, è stato rappresentato per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. La nuova opera di Verdi non venne accolta nel migliore dei modi dal pubblico, letta invece da Dragone in modo attualissimo. Origini italiane, naturalizzato belga, Franco Dragone ha accuratamente studiato il personaggio di Violetta che, «nonostante tutto, perdona, si sacrifica, non smette di amare e affronta la morte. Diventa un gigante imponderabile e luminoso la cui umanità inonda tutto ciò che la circonda. Ci mette di fronte alle contraddizioni del nostro tempo, e, con la sua fragilità, ci disarma. Ci ricorda che la vita non è una corsa contro il tempo, non è una scalata solitaria, non è una sfida, ma un lungo atto d’amore a cui non bisogna fare null’altro che abbandonarsi».

“La traviata” di Giuseppe Verdi, tra i titoli più celebri ed amati del grande repertorio, torna al Teatro Pergolesi di Jesi con la replica di stasera (5 febbraio) alle ore 16, in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini per la Stagione Lirica di Tradizione nell’ambito della Stagione Lirica unica “Opera Ancona Jesi”. Prosegue la raccolta fondi per sostenere le attività medico-umanitarie di MSF Medici Senza Frontiere.

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