Cultura

The Post di Steven Spielberg con super Meryl Streep e Tom Hanks

I tre per la prima volta insieme in un thriller politico che è un inno al giornalismo investigativo e alla libertà di stampa

The Post
Tom Hanks e Meryl Streep nel film "The Post" (Foto: 01 Distribution)

Meryl Streep, Tom Hanks e Steven Spielberg: un trio delle meraviglie per la prima volta insieme per un film che è un inno al giornalismo d’altri tempi e alla libertà di stampa. Ecco The Post, dal 1° febbraio al cinema con 01 Distribution, opera utile, che torna tristemente d’attualità nei tempi della presidenza Trump. Nella divina Meryl trova il faro che fa andare oltre una sceneggiatura faticosa e tecnica, curata ma a volte pesante.

È lei Katharine Graham, la prima donna alla guida del Washington Post in una società dove il potere è di norma maschile. Nel 1971 il Washington Post e il New York Times crearono un’alleanza pragmatica dopo la sconvolgente scoperta del Times del rapporto top secret che sarebbe diventato famoso con il nome di Pentagon Papers. Anche se lo scoop era del New York Times, il Washington Post cominciò a interessarsi alla storia che aveva provocato minacce legali e mobilitato tutto il potere della Casa Bianca contro il Times, unendo una scommessa personale con i bisogni di una nazione scandalizzata dalla scoperta di cosa le stava nascondendo il governo.

I Pentagon Papers rivelarono infatti le menzogne di quattro generazioni di presidenti statunitensi, culminate con Nixon, sulla guerra in Vietnam. Hanno svelato che la Casa Bianca sapeva di combattere una guerra impossibile da vincere.

Katharine Graham (Streep) ha come direttore del suo giornale il testardo Ben Bradlee (Hanks). Nonostante Kaye e Ben siano molto diversi, l’indagine che intraprendono e il loro coraggio provocheranno la prima grande scossa nella storia dell’informazione con una fuga di notizie senza precedenti, svelando al mondo intero la massiccia copertura di segreti governativi riguardanti la Guerra in Vietnam durata per decenni.

La lotta contro le istituzioni per garantire la libertà di informazione e di stampa è il cuore del film, dove la scelta morale, l’etica professionale e il rischio di perdere tutto si alternano in un thriller politico solido, seppur non così fluido.

“Credo che la libertà di stampa sia un diritto che consente ai giornalisti di essere i veri guardiani della democrazia. Temo che oggi sia di nuovo sotto attacco”: Spielberg dà la sua stoccata al presidente Trump. I media americani hanno sostenuto The Post: “Sono gli stessi che tutti i giorni devono lottare contro l’amministrazione, che etichetta come ‘fake news’ l’informazione che non piace al presidente”.

Ecco il trailer di The Post:

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