Cultura

Jesi, ecco “Carmen” al Pergolesi

Con l'opera di Bizet si chiude (20 e 22 dicembre, anteprima giovani il 18) la 52esima Stagione Lirica. Dirige l'orchestra Beatrice Venezi, la protagonista è Mireille Lebel

JESI – «Circa 11 mila spettatori per la stagione lirica, incremento dell’11% per le vendite di abbonamenti. Oltre l’80% la quota di riempimento media del teatro, il 32% del nostro pubblico è formato da under 26». Numeri snocciolati con orgoglio da Lucia Chiatti, amministratrice delegata della Fondazione Pergolesi Spontini, nel presentare la “Carmen”, di Georges Bizet, titolo che, con la direzione del Maestro Beatrice Venezi e la regia di Paul-Émile Fourny, chiuderà la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi venerdì 20 e domenica 22 dicembre (anteprima giovani il 18 dicembre). «Risultati straordinari- evidenzia il sindaco di Jesi e presidente della Fondazione, Massimo Bacci– ottenuti mantenendo alti livello e qualità dell’offerta».

L’opéra-comique “Carmen” è il titolo più celebre di Bizet (1838-1875), al termine di un cartellone dedicato alle grandi protagoniste femminili con “Madama Butterfly”, “Turandot” e il tributo alla Luna in una nuova produzione di “CircOpera”. Quella che arriva al Pergolesi è una co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. «Felici- dice Chiatti- di collaborare con un teatro come Metz e di avere qui una figura come Beatrice Venezi, paladina dell’opera lirica classica e della difesa della ricchezza e contemporaneità di questa forma di spettacolo».

 

Da sinistra Mireille Lebel, Beatrice Venezi, Massimo Bacci

Beatrice Venezi è tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale; innovativa, paladina di femminilità, nel 2018 è stata inserita da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro e ha recentemente pubblicato il suo album d’esordio “My Journey – Puccini’s Symphonic Works”. «Musicalmente, Carmen è una delle opere più conosciute dal pubblico, di assoluta novità l’aspetto scenico dell’allestimento- spiega Venezi- una storia moderna, che mette in scena quello che oggi definiremmo un femminicidio».

La regia è di Paul-Émile Fourny che torna a Jesi dopo i successi di “Aucassin et Nicolette” (2019), “Werther” (2007), “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” (2016). «Ad ispirarmi la visione del vostro Teatro Moriconi di Jesi, al quale ho voluto assomigliasse la scena, e di un film, Shutter Island, con Leonardo di Caprio, che mi ha suggerito il richiamo ad una inchiesta poliziesca» dice Fourny.

 

La presentazione di Carmen al Pergolesi

L’originale angolazione, in stile indagine della polizia, è quella di un delitto consumato all’interno di un teatro – le scene sono una perfetta ricostruzione del Moriconi– di cui si cerca di stabilire le responsabilità. Da qui parte, come un flashback, la vicenda, con gitani e contrabbandieri trasformati in una compagnia di artisti teatrali impegnati nella messa in scena dell’opera di Bizet, in uno spettacolo in cui realtà e fantasia si intrecciano fino al tragico epilogo. La protagonista, Carmen, è un’attrice, al centro di un mondo divertente, vivente e ribelle, opposto all’universo di “poliziotti” incarnato dall’agente Moralès, dal commissario Zuniga e dall’ispettore José.

Le scene sono state realizzate nei Laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi e sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs; assistente alla regia è Giovanna Spinelli, assistente alle scene Elisabetta Salvatori.

Dice Cristian Carrara, direttore artistico della Fondazione: «Fedeltà alla partitura e innovazione: questa “Carmen”, al termine di una stagione lirica dedicata a tre figure femminili esotiche, risponde alla linea estetica che vorrei fosse quella del Pergolesi. E abbiamo voluto protagonista la stessa Carmen di Metz».

Sarà la mezzosoprano canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia a interpretare la protagonista: «Una donna assolutamente moderna, porterò in scena me stessa, da attrice me da cantante lirica che interpreta Carmen». Il tenore Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna Bordignon è Micaëla, Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Per le recite nei teatri della Rete Lirica, si alternano nel ruolo di Frasquita le cantanti Margherita Hibel e Carmela Osato.

Suona la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci.

A margine dell’opera, la Fondazione Pergolesi Spontini propone al pubblico alcuni momenti di approfondimento presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi: domenica 15 dicembre alle ore 11 la “Guida all’opera” con il musicologo Cristiano Veroli, e due incontri dal titolo “La trama prima dell’opera” con il direttore artistico Cristian Carrara, venerdì 20 dicembre ore 19 e domenica 22 dicembre ore 15. Inoltre, venerdì 20 dicembre alle ore 18,30, stesso luogo, il M° Beatrice Venezi presenterà il suo il suo album d’esordio “My Journey – Puccini’s Symphonic Works” per l’etichetta Warner Music.

 

 

 

 

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