Cultura

Stop al Teatro, a Jesi è di scena l’amarezza

Il nuovo Dpcm ha disposto la serrata per gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, cinema e altri spazi anche all'aperto. «Siamo dispiaciuti, amareggiati e increduli», scrive la Fondazione Pergolesi Spontini

«Siamo dispiaciuti, amareggiati e increduli». I tre aggettivi trasmessi via social dalla Fondazione Pergolesi Spontini ieri sera, domenica 25 ottobre, sono la fotografia perfetta di un settore, quello dei teatri, rimasto senza parole dopo la ‘botta’ della tarda mattinata di ieri, quando il nuovo DPCM ha disposto la serrata obbligatoria per tutti gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, da concerto, sale cinematografiche e altri spazi aperti anche all’aperto.

Come nel caso del Teatro Pergolesi di Jesi, appunto, che oggi avrebbe dovuto aprire la porta agli artisti e alle maestranze impegnate nella prossima produzione della Stagione Lirica di Tradizione, l’opera contemporanea “Notte per me luminosa” che impegna tre cantanti e un attore, un direttore d’orchestra, un regista, i musicisti dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, e tanti professionisti del dietro le quinte tra cui direttore di scena, maestri collaboratori, macchinisti, elettricisti, scenografi e light designer, truccatrici e sarte, organizzatori e amministratori.

La locandina dell’opera “Notte per me luminosa”

Ieri, alla vigilia della riunione di compagnia che oggi avrebbe dato il via alle prove, tutti questi lavoratori sono stati raggiunti dallo stop alla produzione, in attesa di nuove comunicazioni. Quella che doveva essere la prima giornata di produzione, l’allegro ritrovarsi e conoscersi per entrare in un processo creativo che per tutti è fonte di lavoro e di sostentamento, è diventata invece la giornata delle interminabili tele-riunioni per vedere cosa fare da qui alle prossime settimane: annullare sospendere spostare o andare avanti da remoto con formule inedite? Si vedrà, intanto sempre alla Fondazione Pergolesi Spontini si coltiva la speranza di un ripensamento delle misure emesse ieri dal Governo, e sempre nel post di ieri si legge: «Facciamo nostro l’auspicio e l’impegno, anche attraverso la nostra rappresentanza nazionale, affinché tale misura venga rivista al più presto forte dei dati registrati da giugno ad oggi nei luoghi di spettacolo».

Il riferimento è alla nota dell’Agis inviata al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro Franceschini, nel quale l’associazione nazionale ricorda che «come evidenziato dai dati di una ricerca da noi effettuata e trasmessa alle Istituzioni ed agli organi di informazione, i luoghi di spettacolo si sono rivelati tra i più sicuri spazi di aggregazione sociale. Riteniamo, pertanto, che la misura prevista sia ingiustamente penalizzante rispetto al nostro settore. Sono stati siglati accordi e protocolli a livello territoriale ed a livello nazionale con le Organizzazioni di categoria per garantire la salute e la sicurezza e tutte le imprese del comparto si sono adeguate assumendosi onerosi investimenti per elevare il livello di prevenzione sia per i lavoratori che per gli spettatori. Una nuova chiusura delle attività del settore comporterebbe un colpo difficilmente superabile ed una drammatica ricaduta sulle decine di migliaia di lavoratori ed artisti, già al limite del sostentamento a causa del crollo del reddito».

La posizione è stata ribadita anche dal nuovo assessore regionale alla cultura e allo sport, Giorgia Latini, che in un nota stampa ha scritto: «cinema e i teatri, come ho avuto modo di verificare personalmente alla prima della stagione lirica a Jesi pochi giorni fa, sono luoghi sicuri, dove distanziamenti e sanificazioni sono adottati alla lettera e i dati lo dimostrano: se solo un contagio si è verificato in 4 mesi di attività per un totale di 2.800 spettacoli monitorati da Agis, è evidente che il rischio per chi ha frequentato teatri e cinema è stato pari a zero».

Dunque, per Latini, «la chiusura di teatri, cinema, palestre e piscine è una scelta politica discriminatoria di settori che hanno investito tantissimo, in termini economici e di organizzazione interna, per lavorare in assoluta osservanza delle norme anti contagio. Condivido la protesta del mondo dello spettacolo e dello sport per le disposizioni di chiusura contenute nell’ultimo Dpcm. Il Governo non ha affatto tenuto conto delle forti perplessità che ieri, in Conferenza Stato-Regioni, i presidenti hanno espresso in merito a queste chiusure ‘di settore. Il mondo dello spettacolo e quello dello sport hanno accettato, con grande senso di responsabilità, il sacrificio economico del taglio delle presenze e degli accessi, ma in cambio hanno ricevuto quella che sembra una punizione indiscriminata e discriminatoria. Il governo non ha tenuto in nessun conto neppure l’altissimo valore sociale che il mondo dello spettacolo e dello sport ha in sé, calando la mannaia della chiusura totale senza una valutazione approfondita delle conseguenze che questa comporterà non solo dal punto di vista economico a breve termine, ma anche gli effetti sul lungo termine sulla nostra società e sulle eccellenze della nostra cultura e dello sport che significa anche salute, del corpo e della mente».. 

Il manifesto della Stagione di Teatro Ragazzi ATGTP

All’amarezza generale dei lavoratori del mondo dello spettacolo si è unita, sempre a Jesi, la voce dell’ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, che ieri al Teatro Spontini di Maiolati ha inaugurato il cartellone della 37esima Stagione di Teatro Ragazzi nei teatri di 10 comuni delle Marche, ospitando la compagnia Teatro Gioco Vita per lo spettacolo “Il più furbo”. Nel primo e per ora unico spettacolo di stagione – purtroppo sospesa dal nuovo Dpcm – il pubblico ha partecipato numeroso e con applausi debordanti, dando un segnale di incoraggiamento ai lavoratori dello spettacolo, che ha commosso artisti ed organizzatori.

«Il nostro pubblico ci ha riscaldato il cuore e per loro ce la metteremo tutta per tornare il prima possibile! Arrivederci a Teatro!»
Però la botta è arrivata anche nel settore del teatro per ragazzi, che non ha più ripreso le attività di spettacolo dal vivo dedicate alle scuole e che ora è costretto a sospendere anche la programmazione per le famiglie. E come il Teatro Pergolesi ha rilanciato l’appello dell’AGIS, l’ATGTP ha fatto proprio quello dell’ASSITEJ, Associazione italiana di teatro per l’infanzia e la gioventù: “Non chiudete i teatri, a teatro ci vanno le persone belle, quelle che spengono il telefonino, quelle che rispettano le distanze, quelle che piangono e si emozionano, a teatro si sta a due metri, ci si saluta sottovoce. Il teatro è magia, rispetto, bellezza, amore. A teatro non si urla, non si suda, non ci si respira in faccia, non si fuma, non si rutta, non succede nulla di stonato. A Teatro va in scena la bellezza, la salute, il rispetto. Chiudete quello che offende l’animo, quello che lo nobilita non può nuocere».

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