Cultura

Song to Song, storia d’amore e tradimento stile Terrence Malick

Un film che indaga l'animo umano, nelle sue pieghe più inquiete. Perseguendo quella bellezza visiva tipica del regista americano

Song to Song
Immagine del film "Song to Song" (Foto: Lucky Red)

Incroci di vite e sentimenti, pensieri sussurrati, turbamenti vissuti, fuoristrada emozionali, gioie e perdizioni. Mentre le voci dei personaggi raccontano le loro paure e i desideri nascosti, le immagini sono pennellate di un esteta attento, che nell’estetica cerca l’armonia in movimento e la bellezza più intima della vita, come Terrence Malick ci ha abituati a fare. Dal 10 maggio al cinema con Lucky Red, Song to Song è una storia d’amore, tradimento e musica.

Secondo l’abitudine di Malick, la bellezza visiva trova il suo compimento anche nella bellezza estrema degli attori scelti e nell’interazione tra loro: gesti, mani che sfiorano, occhi che spiano, bocche che insinuano. La telecamera riprende con tagli particolari, diagonali visive, avvicinamenti e allontanamenti. Nel cast i divi più attraenti di Hollywood: Michael Fassbender, Ryan Gosling, Rooney Mara, Cate Blanchett e Natalie Portman. E accanto a loro, a interpretar se stessi, star del rock come Patti Smith e Iggy Pop.

BV (Gosling) è un musicista che cerca il successo con l’aiuto della compagna cantautrice Faye (Rooney Mara) e del suo produttore Cook (Fassbender). Tra i tre si stabilisce un legame che va oltre il semplice rapporto professionale e che coinvolge presto anche la giovane cameriera Rhonda (Portman). Nasce così una relazione intima e passionale in continuo bilico tra amore e tradimento, tra peccato e redenzione.

Personaggio centrale, attorno a cui si muovono le inquietudini degli altri, è quello interpretato da Rooney Mara, elettrica, dal corpo così etereo e dalle tentazioni altrettanto licenziose.

“È uno dei film più intimi di Malick”, dice il suo produttore Nicolas Gonda (il regista americano è sempre alquanto restio a mostrarsi e a commentare i suoi film).

Song to Song è ambientato ad Austin. “È un luogo che ha attratto artisti e spiriti liberi per decenni, ma che adesso sta vivendo una crescita troppo rapida e dei cambiamenti sconvolgenti”, racconta ancora Gonda. “È una calamita per coloro che non vogliono essere omologati, è un luogo dove vanno tutti in cerca di un nuovo inizio. Ecco perché credo gli spettatori s’identificheranno con questi personaggi. Tutti loro vogliono rifarsi una vita ad Austin, tutti vogliono anche riuscire a dare un significato a un mondo che è emozionante ma che è anche pieno di vuoti e d’incertezze. C’è una specie di lotta interiore: riuscire ad avere una vita moderna rimanendo, allo stesso tempo, fedeli a se stessi”.

Meno anelante all’infinito e all’illuminazione di The Tree of Life, il successo di Malick del 2011, Song to Song è un film più terreno (ricorre spesso come elemento visivo l’acqua, essenza della vita). Indaga la volubilità umana. Le pieghe della sua anima lucente e sporca, così spesso insoddisfatta. Un film “difficile”, certo, che non segue i classici andamenti narrativi, ma che può arrivare con soddisfazione anche a chi è abituato a qualcosa di più “facile”.

Il trailer del film Song to Song:

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