Cultura

«Si ascoltava meglio quando si ascoltava»

Ragionamenti in musica con Stefano Procaccini, presidente dell'Associazione Valvolare di Jesi: «La Musica è un insieme di colori e suoni che permette di esprimere sensazioni e pensieri. E' espressione di sé, libertà, vita e passione»

Foto acquisita da Pixabay

JESI – «La Musica è un insieme di colori e suoni che permette di esprimere sensazioni e pensieri. E’ espressione di sé, libertà, vita e passione». Stefano Procaccini, presidente dell’associazione musicale Valvolare, affianca emozioni e immagini alle concatenazioni di note adagiate sul pentagramma. Questa è la sua risposta a un quesito semplice, ma solo in apparenza: “Cosa è la musica?”. Da poco tempo, coordina un sodalizio di musicisti, e non solo, che tanto ha fatto, e sta facendo, per far emergere dagli scantinati la fervida scena locale.

Associazione Valvolare, foto acquisita dalla pagina Facebook ufficiale

L’associazione Valvolare nasce nel 2005 con lo scopo fondamentale di realizzare una sala prove da mettere a disposizione delle band di zona. Nel 2008 arriva anche l’etichetta no-profit “Valvolare Records”, un progetto finalizzato a promuovere produzioni discografiche indipendenti dei più validi gruppi locali (e non solo), in sinergia con altre label, e organizzare eventi volti alla valorizzazione degli stessi, vivacizzando l’offerta culturale del territorio. Nascono così rassegne musicali, eventi, collaborazioni con le istituzioni, gemellaggi oltreconfine. E gli artisti crescono professionalmente.

Procaccini, quanto l’avvento della tecnologia sta cambiando la musica?
«Come sempre più spesso, purtroppo, sta accadendo, quello che dovrebbe essere il mezzo sta diventando il messaggio. La musica è sempre più un prodotto, da consumare in maniera asettica. Per quanto oggi ci siano software che permettano di registrare o mixare brani anche dal cellulare, tutto è inutile se manca una buona formazione musicale. La musica è diventata effimera, nasce e muore altrettanto frettolosamente».

Dunque, si ascoltava meglio quando si ascoltava peggio?
«Direi che si ascoltava meglio quando si ascoltava».

Qual è la vostra missione ora?
«Il nuovo Direttivo della Valvolare (il quarto dal 2005, anno di nascita dell’Associazione) ha tra gli obiettivi quello di riprendere l’attività della “Valvolare Records”, piccola etichetta indipendente con cui qualche anno fa abbiamo co-prodotto alcuni gruppi locali. Non ci sono preclusioni di genere, la Valvolare nasce proprio per creare spazi, fisici e non, per tutti coloro che vogliano esprimersi in musica».

The Crosswalkers in concerto in piazza Colocci a Jesi. Foto acquisita dalla pagina Facebook dell’associazione Valvolare

Quale suggerimento vi sentite di dare ai musicisti che intendono affacciarsi sulla scena?
«Il momento storico non è sicuramente dei migliori. Le occasioni per la musica dal vivo sono sempre poche e malpagate. Per non parlare poi di chi vuole proporre pezzi originali. In una zona di provincia come questa bisogna faticare parecchio anche solo per farsi conoscere. Fondamentale è guardare avanti e non rinunciare mai ad esprimersi liberamente. E poi la regola più importante, quella da non dimenticare: divertitevi!».

Cosa non può mancare, secondo l’associazione Valvolare, nell’archivio musicale di ciascuno?
«Domanda difficile. Ognuno dei dieci componenti del Direttivo ha indicato nomi diversi. Su di una cosa però siamo tutti d’accordo: molta grande musica del passato anche recente oggi rimane nascosta sotto valanghe di “fenomeni da Youtube” e così capita che i giovani non conoscano, se non per sentito dire, gruppi come Pink Floyd, Led Zeppelin o addirittura i Beatles. Bisogna riscoprire la curiosità di risalire al passato, alla musica che ha influenzato quella che ascoltiamo adesso. The Black Keys, I Cani, Vinicio Capossela, Radiohead, Rival Sons, Blackberry Smoke sono alcuni nomi sparpagliati che possono costituire un buon punto di partenza».

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