Cultura

Pucci: «L’arte è disobbedienza alla banalità»

Sabato 18 marzo al Musinf di Senigallia sarà presentato il libro fotografico dedicato all'artista che ha segnato profondamente l'avanguardia marchigiana del secondo Novecento

Giancarlo Pucci

SENIGALLIA – Sabato 18 marzo, alle 18, al Musinf sarà presentato il libro fotografico dedicato a Giancarlo Pucci, artista che ha segnato profondamente l’avanguardia marchigiana del secondo Novecento.

A raccontare Pucci è Stefania Ronchini. Si tratta di una fotografa, nata a Senigallia. Dal 2010 è iscritta al corso permanente di fotogiornalismo coordinato dal fotoreporter Giorgio Pegoli presso il Museo d’arte moderna e della fotografia di Senigallia. Nel 2011 è entrata a far parte del Gruppo Fotografico F7 di Senigallia. Dal 2013 accreditata come fotografa alla Biennale di Venezia per la rivista Nostos.

«Questo libro fotografico mi pare bello, anzi commovente. Perché? Perché fa quello che deve fare la fotografia, racconta con la semplicità, il lavoro quotidiano, in sé anche travolgente, drammatico, sempre innovativo, di un grande artista marchigiano del Novecento, Giancarlo Pucci. È anche un libro utile perché, dopo un momento di acclimatamento della fotografia, affronta progressivamente il tema di svelare la natura istrionica di Pucci, avvertendone l’aspetto linguistico rigoroso e pure la provocatoria, costante, ironica modalità comunicativa», ha spiegato Carlo Emanuele Bugatti, direttore del Musinf. «L’arte è disobbedienza – ha spiegato Pucci- soprattutto alla banalità».

Giancarlo Pucci nasce a Fano il 23 agosto 1936 e dopo essersi diplomato presso l’Istituto d’Arte di Fano, nel 1957 va a vivere tre anni a Venezia dove acquisisce nuove esperienze artistiche e culturali. Nel 1960 dà inizio allo ormai quarantennale attività artistica. Nel 2000, verso il terzo millennio, battezza lo sua arte “Duemilista”, da cui consegue il Duemilismo che è figlio del Novecento.

Il Novecento delle Avanguardie storiche, dei movimenti pre e postbellici, delle contraddizioni presenti nei linguaggi degli anni Sessanta. La suo poetica si nutre degli stimoli, ancora validi delle provocazioni di movimenti quali Dada, Futurismo, Surrealismo, mediati da operazioni concettuali che sconfinano dalla BodyArt a Fluxus.

L’attività artistica di Giancarlo Pucci comprende numerose mostre espositive in Italia e all’estero sia collettive che personali, una ricca partecipazione a progetti di Mailart e, negli ultimi anni, si è distinta nella presentazione di performance in raduni artistici o in altre situazioni facendo riscontrare un notevole apprezzamento da parte della critica.

«Il programma di sabato prossimo è davvero appetitoso – ha preannunciato – il professor Stefano Schiavoni, che coordina la Biblioteca di arti visive del Musinf – perchè oltre alcune delle, ormai famose e storicizzate performances di Pucci, prevede anche la presentazione del video di Anna Mencaroni, allegato al libro fotografico».

Anna Mencaroni, vive a Senigallia e lavora ad Ancona presso l’Università Politecnica delle Marche. Muove giovanissima i suoi primi passi nel campo della fotografia con una reflex Nikon, che sarà sempre per lei una fedele compagna di viaggio. La passione per la fotografia da allora è andata crescendo continuamente fino a diventare una costante esigenza di ricerca di sensazioni e di espressioni.

Tale ricerca porta anche lei ad iscriversi nel 2009 al corso di Fotogiornalismo, coordinato dal fotoreporter Giorgio Pegoli presso il Musinf in cui, grazie alla guida di vari maestri, tra cui il fotografo Marco Mandolini, si impadronisce di tecniche e conoscenze nel campo della ripresa e dello sviluppo fotografico in camera oscura.

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